È ormai un appuntamento annuale fisso con esito scontato: esce la classifica di Legambiente sulla vivibilità urbana e Palermo rimane nelle ultime posizioni. Alla presentazione di ieri a Bari del XXIII Rapporto sulla qualità ambientale dei Comuni capoluogo di provincia la città è terz’ultima in Italia e ultima tra le grandi città – oltre i 200mila abitanti. I dati dell’associazione ambientalista, insomma, non fanno sconti. I parametri sotto osservazione sono cinque: aria, acqua, rifiuti, mobilità, energia. Per ciascuno sono previsti una serie di indicatori, fino ad un numero massimo di 17, e un punteggio che va da 0 a 100. La mobilità pesa complessivamente il 33% del totale, seguita dall’aria al 23%, i rifiuti al 18%, l’acqua al 14% e l’energia al 12%. «Continua a prevalere – si legge nel rapporto – nella stragrande maggioranza delle città prese in esame, una diffusa staticità». Un’osservazione che vale per la città panormita, rimasta al 102esimo posto come nel 2015. Tra conferme e lievi miglioramenti.
«Palermo spreca ancora più della metà dell’acqua potabile immessa in rete – si apprende da Legambiente – ed è, com’è noto, tra quei capoluoghi che non si possono certamente permettere sperpero idrico e ha ridotto il quantitativo di rifiuti raccolti separatamente, dal 10% al 7%». Anche se qualcosa pare cambiare per la città, che «ha risultati accettabili solo relativamente ai dati legati all’ozono, tra i più bassi in assoluto, e nel numero di auto circolanti dove il capoluogo regionale siciliano totalizza un diciottesimo posto nella graduatoria dell’indice con un comunque non esaltante 57 auto ogni 100 abitanti». Punto nodale è poi il trasporto pubblico, dove nell’anno passato la città non ha raggiunto neanche la soglia dei 50 viaggi effettuati all’anno per ogni cittadino residente (a fronte di città come Roma e Milano che sfondano il tetto dei 450): un dato che comunque pone Palermo al di sopra della media nazionale ferma a 35 viaggi annuali. Ciò fa sì che metà degli abitanti utilizzi auto e moto private per spostarsi da una parte all’altra della città, nonostante le percentuali di isole pedonali e di piste ciclabili siano discrete.
In città comunque dal punto di vista ecologico, almeno secondo Legambiente, si continua a vivere male. Un ulteriore esempio può individuarsi nella percentuale di verde fruibile in area urbana, dove Palermo si colloca in un poco dignitoso 86esimo posto. Ma è davvero un quadro a tinte fosche? Non è d’accordo Sergio Marino, assessore all’Ambiente del Comune di Palermo. «Se si guardano le singole graduatorie Palermo non è messa così male – è il suo commento. È il peso dato alle diverse categorie che che ha influenzato la posizione, penso alla mobilità e ai rifiuti. La classifica comunque è ingenerosa con lo sforzo che questa amministrazione sta portando avanti. Su alcuni procedimenti importanti come la ztl bisognerà comunque aspettare l’anno prossimo».
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