Il convegno non è nemmeno iniziato che suscita già polemiche. Domenica il professore Massimo Gandolfini parteciperà, alle Ciminiere, a un appuntamento dal titolo Identità sessuata e ideologia gender: dalla ragione all’arbitrio. Notizia alla quale ha fatto subito seguito la protesta dell’Arcigay catanese che, oltre a non condividere il punto di vista del presidente del comitato Difendiamo i nostri figli, è soprattutto critico verso la scelta della commissaria della città metropolitana di Catania Maria Costanza Lentini di dare il patrocinio istituzionale all’evento: «Va revocato e va negato anche lo spazio pubblico concesso».
Le parole di Gandolfini riguardo alla sessualità sono sempre state molto nette, come quelle espresse sul tema dei diritti lgbtqi e delle unioni civili, da lui definiti, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, «una deriva antropologica. Per la cultura e la tradizione del popolo italiano il matrimonio è fatto da un maschio e una femmina, che hanno la possibilità di procreare». Idee che secondo il consigliere nazionale dall’Arcigay Giovanni Caloggero «se possono essere condivise a titolo personale, non possono esserlo certo dalle istituzioni».
«Teniamo a evidenziare – scrive Arcigay Catania in una lettera indirizzata alla commissaria Lentini – come il professore Gandolfini sia promotore su tutto il territorio nazionale di una serie di iniziative volte a considerare l’omosessualità come una malattia, in aperto contrasto con l’Organizzazione mondiale della sanità. Che il 17 maggio 1990 ha rimosso l’omosessualità dalla classificazione internazionale delle malattie mentali».
Dare il patrocinio e mettere a disposizione uno spazio pubblico per l’evento, secondo Caloggero significa supportare le tesi di Gandolfini. Per questo, anche in qualità di esponente dell’associazione catanese, sottoscrive la richiesta di revoca del patrocinio concesso, come pure dello spazio delle Ciminiere nella quale è previsto il convegno. «Finora non ci è stata data alcuna risposta – dice Calogero – E sono poco ottimista che arrivi».
Anche MeridioNews ha provato a contattare Maria Costanza Lentini, senza successo. A parlare domenica sarà invece Gandolfini, come già avvenuto dal palco del Family day quando ha esposto la sua contrarierà al ddl Cirinnà. «Quel che dirà rappresenta un corso teorico-pratico per tutti coloro che operano e si battono contro l’omofobia – conclude il consigliere di Arcigay – Un esempio ottimo di ciò che dobbiamo superare e allontanare da ogni società che vuole essere civile, solidale, inclusiva».
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