Non sappiamo se quanto emerso ieri durante i lavori della prima Commissione legislativa (Affari istituzionali) risponda a verità. O meglio, non sappiamo se la dichiarazione rilasciata ieri, al termine dei lavori della Commissione, dal capogruppo del Pdl allArs, Nino DAsero, sia lo specchio fedele du quello che sta accadendo negli uffici della Province. Ma se quello che scrive è vero la gestione degli organi elettivi delle amministrazioni provinciali, da parte del Governo regionale, sarebbe stata disastrosa.
Partiamo dalla dichiarazione di DAsero. Che arriva dopo laudizione di ieri, in Prima Commissione legislativa, del commissario della Provincia di Trapani, il dottor Pellos, del rappresentante del Consorzio universitario di Trapani e Caltanissetta e del delegato del Governo
Ora è ufficiale – scrive il capogruppo del Pdl a Sala dErcole -: la legge approvata da questa maggioranza per labolizione delle Province fa acqua da tutte le parti. Durante laudizione è emerso a chiare lettere che occorre fermarsi a riflettere prima che sia troppo tardi per rimediare ai guasti. Quanto più volte affermato dal Pdl si è avverato.
I commissari straordinari – prosegue DAsero – stanno per dismettere tutte le partecipazioni in società, enti, consorzi: un danno enorme per il tessuto sociale siciliano; sono condannate a morire istituzioni importantissime come i Consorzi universitari, che con fatica e tanta lotta sono stati creati per dare la possibilità di frequentare luniversità a 5000 studenti che non risiedono nelle tre province ove insistono gli Atenei. E che dire degli aeroporti? Punta Rais (il riferimento è allaeroporto di Palermo Falcone-Borsellino ndr) è partecipata al 40% dalla Provincia di Palermo; lo stesso vale per laeroporto di Trapani Birgi.
Rischiamo la paralisi nei trasporti – prosegue il capogruppo derl Pdl allArs – nei servizi di assistenza ai diversamente abili, i Licei che, comè noto, dipendono dalle Province, rischiano di non poter programmare lincombente anno scolastico.
Il dirigente degli enti locali mandato in rappresentanza del Governo ha affermato che servono 80 milioni di euro per continuare la normale gestione, ma i soldi non ci sono.
Finalmente, la Commissione – conclude DAsero – su mia iniziativa, appoggiata da tutte le forze politiche, ha deciso di convocare urgentemente il presidente della Regione e tutti gli altri commissari straordinari (supponiamo delle Province siciliana ndr), affinché una norma nata per abbattere il costo della politica non si trasformi in tragedia per il popolo siciliano.
Per quello che abbiamo capito da questa nota, il problema non sta nellabolizione degli organi elettivi delle Province (Presidenti, gli assessori nominati dai Presidenti e i Consigli provinciali), ma nel fatto che il Governo e lArs, in sede di approvazione del Bilancio di questanno, non si sono limitati a tagliare i fondi per pagare gli organi elettivi, ma hanno tagliato anche i fondi per la gestione ordinaria delle amministrazioni provinciali che, come questo giornale ha scritto sin dal primo giorno, non sono mai state abolite.
Non sappiamo se ciò risponda al vero. Non sappiamo, insomma, se le Province – che vivono, per lo più di finanza derivata abbiano subito un taglio di risorse finanziarie che colpisce anche le attività ordinarie (scuola e gestione delle partecipate). Sarà bene attendere la convocazione di tutti i commissari delle Province da parte della prima Commissione legislativa dellArs.
Ma già da adesso un fatto è certo: se, come dice DAsero, il Governo ha proposto il taglio dei fondi alle scuole pubbliche gestite dalle amministrazioni provinciali, ci troveremmo davanti a una gestione dellassessorato regionale allEconomia che definire dilettantistica sarebbe poco.
Sui problemi delle Province siciliane interviene un altro parlamentare regionale del Pdl, Pietro Alongi. Ho chiesto al presidente della Commissione Affari istituzionali la convocazione urgente del presidente della Regione Rosario Crocetta, affinché si dia certezza di diritto alle migliaia di dipendenti ed utenti del territorio che vivono con drammaticità e disagio la situazione economica ed organizzativa degli enti intermedi dopo il voto a favore della loro soppressione e in attesa dei nascenti consorzi.
Ritengo che il governatore Crocetta e i deputati regionali che hanno voluto e votato tale soppressione – aggiunge il deputato – abbiano sottovalutato limportanza strategica svolta dalle Province in questi anni.
La politica – conclude Alongi – ogni tanto, deve anche avere il coraggio di assumersi la responsabilità dei propri errori. Oggi servono 100 milioni per chiudere i bilanci delle Province siciliane, con rischi serissimi per servizi essenziali alla comunità come, ad esempio, quello del trasporto e assistenza dei disabili nelle scuole di secondo grado.
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