Province, a rischio gli stipendi Falcone:«La Regione dia le risorse»

Cronaca di un disastro annunciato. Era il 25 Marzo di quest’anno, quando Massimo Greco, esperto di diritto pubblico, dalle pagine del nostro giornale, lanciava l’allarme sulla riforma delle Province approvata dal Parlamento Siciliano. 

Nella sua inchiesta, che abbiamo pubblicato a puntate, in cui spiegava tutti i limiti e le contraddizioni della legge approvata («sorprende che il Commissario dello Stato non l’abbia impugnata»), un capitolo era dedicato al personale delle nove Province, destinato, secondo il ragionamento del nostro esperto, ad una sicura eccedenza (qui potete leggere l’articolo in questione).

Ad oggi, ancora non c’è nessuna certezza sul futuro di questi dipendenti tra i quali, comprensibilmente, cresce la preoccupazione. 

Quello che è certo è che già il loro stipendio è a rischio. La Regione, infatti, non ha ancora stanziato i fondi necessari per la loro copertura, come denuncia Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. E non si sa quando e come lo farà:

«Il mancato trasferimento da parte della Regione alle nove province siciliane dell’ulteriore stanziamento di 9 milioni e 150 mila euro mette a grave rischio il pagamento degli stipendi dei dipendenti. Per il superamento di questa preoccupante situazione ho già sollecitato il direttore dell’assessorato Autonomie locali Morale e nelle prossime ore incontrerò il neo assessore Castronovo. 

La Regione garantisca alle province la possibilità di pagare quanto dovuto ai lavoratori. Le leggi del Parlamento regionale devono essere rispettate e non disattese». 

Intanto, nella sostanza, la questione delle Province è ferma al palo. L’Ars ieri ha approvato una legge che, lungi dal completare la riforma, consentirà al Governo di proseguire con la gestione dei commissari straordinari fino all’8 aprile. 

Antonella Sferrazza

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