Prove di volo per i bimbi dell’Oncoematologia Io non mi scanto all’aeroporto Boccadifalco

Il bullismo, un ex aeroporto militare e i bimbi del reparto di Oncoematologia pediatrica. Sembrano tre cose lontanissime fra loro. Eppure per un giorno daranno vita a un connubio efficace quanto importantissimo. È questo Io non mi scanto, l’evento che andrà in scena domenica 4 settembre all’aeroporto di Boccadifalco dalle ore 9 alle 12.30 e che vedrà coinvolti i piccoli pazienti dell’ospedale G. Di Cristina, una mattinata volta a insegnare ai bimbi come difendersi da comportamenti aggressivi. «Non sappiamo di preciso quanti saranno i pazienti del reparto che parteciperanno, perché dato le loro condizioni oggi possono stare bene e domani possono stare peggio. Dovrebbero essere in ogni caso circa una ventina», spiega a MeridioNews Sergio Sorgi, clown di corsia e vicepresidente dell’associazione Ridi che ti passa, coinvolta nell’iniziativa. L’evento nasce da un’idea del gruppo Mrn, acronimo che sta per il simpatico Mi ra negghia, un gruppo di privati cittadini che da anni si spende per le varie associazioni locali. «Sono loro che hanno coinvolto le varie associazioni di volontariato, tra cui anche Spia onlus – l’associazione siciliana per le immunodeficienze primitive – Non è la prima volta che avviene questa collaborazione» torna a dire Sorgi.

L’evento è organizzato anche dai soci dell’AeroClub Beppe Albanese di Palermo, che ha sede dentro l’aeroporto e il cui presidente è il comandante Giuseppe Lo Cicero. «Io non mi scanto è una vera e propria manifestazione contro il bullismo e si lega perfettamente con la situazione dei nostri pazienti, che vivono una situazione in cui anche loro devono avere molto coraggio e non spaventarsi» dice ancora l’uomo. Prenderanno parte alla manifestazione anche due maestri di krav maga, arte marziale di origine israeliana: Antonio Gentile e Giacomo Briguglio. «Si tratta di una lotta particolare – continua il volontario – che serve proprio per difendersi da eventuali attacchi aggressivi». A queste lezioni dimostrative si aggiungerà anche una parte più ricreativa e leggera: «I soci dell’AeroClub faranno fare dei voli sulla città ai bimbi del reparto. Per loro sarà la primissima esperienza, ma non è la prima volta che partecipiamo agli eventi organizzati da Mrn – continua il volontario – Speriamo in un riscontro positivo, come quelli avuti in passato».

«Non so dire quanto contino per i piccoli pazienti del reparto queste esperienze, sia dal punto di vista personale sia da quello terapeutico. Secondo me è fondamentale tutto quello che li può distrarre da un momento così particolare» dice il clown di corsia, che spesso negli anni si è sentito chiedere dalla gente che lo incontra come faccia a fare questo mestiere così delicato. «Faccio volontariato da quando avevo 20 anni, adesso ne ho 65: cerco di positivizzare tutto quello che succede, cioè di mettere sempre in rilievo il lato bello delle cose, ce n’è sempre uno, e di scacciare per qualche momento le difficoltà la che la gente vive». Sorgi e i colleghi, però, non frequentano solo le corsie degli ospedali, ma prestano il loro intervento in ogni tipo di situazione di disagio, come quella recente causata dal terremoto della scorsa settimana nel centro Italia e per il quale i volontari si attiveranno presto. «Quando non ce la faccio più mi giro e mi metto a piangere, e poi ricomincio. Ma il volontariato è pieno di queste situazioni, ci vuole per forza una certa sensibilità. Bisogna farlo, altrimenti non lo farebbe nessuno. E continuo perché so che sto facendo del bene e questo mi rende contento e mi ricompensa di tutto».

Silvia Buffa

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