Le proteste degli studenti hanno portato a un incontro che si è svolto stamattina nella sede del Rettorato dell’Università di Palermo trovano la risposta del rettore Massimo Midiri. Al centro c’è l’aumento delle indennità ad alcune cariche universitarie che si aggiungono al normale stipendio. Oggi il Midiri ha accolto gli studenti nella sede del Rettorato per discutere della misura che, secondo quanto scritto dal Magnifico in una nota, «Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha approvato delle indennità che vengono corrisposte, in aggiunta al normale stipendio, ai Direttori di Dipartimento, al Prorettore Vicario, ai Prorettori, ai Consiglieri di Amministrazione, al Rettore – precisa Midiri – Sono indennità che compensano l’aumentato carico di lavoro, le pesanti responsabilità connesse alle cariche ricoperte, l’impossibilità di svolgere altri incarichi retribuiti». Il confronto tra il rettore e gli studenti è stato condiviso dal rettore che spiega il motivo delle indennità, che hanno creato diverse polemiche.
«Era il momento giusto? Sono stati individuati gli importi giusti? Si potevano trovare utilizzi migliori per quel denaro? – continua Midiri – Queste domande non hanno risposte univoche. L’unico riferimento che si può prendere, per valutare gli importi fissati, sono gli altri Atenei italiani: il più immediato dato di confronto è quello dell’indennità del Rettore che, a UniPa, dopo l’aumento, rimane ben al di sotto della media degli altri mega atenei, al terzultimo posto tra i dieci atenei con più di 40mila studenti». Il rettore invita gli studenti a soffermarsi sui punti che bisogna intervenire, anche con quanto fissato per quest’anno accademico. «Ho proposto al Consiglio di amministrazione un bilancio fortemente espansivo, predisponendo le risorse per ingenti investimenti sulle aule e sulle strutture dei campus dell’Ateneo, sull’aumento del personale docente e di quello tecnico-amministrativo chiamato a supportare le attività didattiche e i servizi offerti, sugli interventi di ausilio per le situazioni di difficoltà economiche degli studenti, sul sostegno per i tirocini da svolgere presso aziende italiane per favorire il placement dopo la laurea. E su tanti altri interventi che non posso richiamare tutti in questa breve nota. Ovviamente – prosegue il rettore – non avete ancora visto nessun effetto positivo di questi importanti investimenti, che hanno bisogno di tempo per manifestarsi, ma sono certo che in breve ne potrete apprezzare i frutti e riconoscere un Ateneo nuovo, accogliente, efficiente, con una Segreteria che risponde e che funziona».
Midiri annuncia possibili novità anche sul sistema di tassazione. «Abbiamo appena avviato una prima lista di interventi, su cui ci confronteremo con le associazioni studentesche e con i Vostri rappresentanti negli organi di governo, che per la prima volta porteranno ad una complessiva rimodulazione, ovviamente in riduzione, delle fasce di contribuzione per tutti gli studenti e alla riduzione della tassazione per i fuori corso e per gli studenti meritevoli – fa sapere – anche indipendentemente dalle fasce ISEE. Stiamo anche predisponendo, per la prima volta, l’introduzione di un sistema di rateizzazione del contributo onnicomprensivo previsto per l’iscrizione, per superare così l’attuale modello con due sole rate, troppo onerose per le famiglie e poco adatto alle esigenze di un territorio in gravi difficoltà economiche. Questo nuovo sistema di versamento dei contributi – conclude il rettore – permetterà anche di eliminare, quasi del tutto, l’applicazione delle more per ritardato pagamento, un odioso sistema che appesantisce ancora di più le difficoltà delle famiglie e dal quale l’Ateneo non deve continuare a trarre significative risorse, come avvenuto invece negli ultimi anni».
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