Affitti e libri in aumento, difficoltà a trovare casa, necessità di maggiori investimenti sulle residenze pubbliche. Questi i problemi più rilevanti che stanno mettendo in difficoltà gli studenti universitari anche in Sicilia, i quali hanno iniziato a cercare un alloggio già a partire da dopo Ferragosto ma spesso senza esiti positivi. Una mobilitazione sul tema, partita ieri da Roma, che sta coinvolgendo tutte le sedi del sindacato studentesco Udu (Unione degli universitari) in oltre 25 città. Da Palermo – dove ieri si è tenuta la protesta in viale delle Scienze – la rappresentante Udu e CdA Ersu, Irene Ferrara, racconta a MeridioNews che c’è un aumento del 18 per cento del caro affitti nel capoluogo siciliano rispetto allo scorso anno.
«Le residenze universitarie non bastano. Ci sono problemi che la Regione non vede nonostante glieli si faccia notare». Per questo l’impegno del sindacato continua affinché si riesca a ottenere un confronto concreto, ora con maggiore urgenza sul fronte affitti dove «i privati stanno approfittando delle condizioni dei fuori sede alla ricerca disperata di un alloggio», fa notare Ferrara. Inoltre, il sindacato chiede l’intervento dei vertici regionali affinché si possano incrementare le disponibilità delle residenze universitarie: due gli hotel tra Palermo e Trapani con tutti i requisiti per farle diventare tali: «Sarebbero già pronte per ospitare gli studenti, manca solo il via libera della Regione», conferma la rappresentante Udu. La protesta di ieri, a differenza di quella nazionale che dura tre giorni (fino a mercoledì 26), ha portato al raggiungimento dell’obiettivo sperato, cioè quello di sensibilizzare gli studenti sul tema del caro affitti. Una ventina le adesioni da parte del sindacato degli studenti. «Ieri passava gente che ci chiedeva il perché delle tende. Pensavano che fossimo senza casa quando c’è gente che davvero non ha un tetto. Questo vuol dire che la mobilitazione ha funzionato», conclude Ferrara indicando anche la presenza di una commissione sul caro affitti che «tuttavia i problemi li analizza e basta, non ha gli strumenti per risolverli».
Anche a Messina l’Udu si sta mobilitando affinché si trovino delle soluzioni al caro affitti che nella città dello Stretto, stando al report di Immobiliare.it, è aumentato del 15 per cento rispetto al 2022. Il rappresentante Damiano Di Giovanni racconta a MeridioNews che domani verrà fatto un sit-in con le tende e le valigie. Queste ultime invitano a una riflessione sul fatto che molti sono costretti ad andare via. Tante le rinunce alle iscrizioni che vengono fatte dagli studenti poiché non riescono a far fronte a tutti i costi. «Lanceremo un appello per l’uso dei fondi Pnrr – dichiara Di Giovanni – che devono essere riservati agli aventi diritto e non investiti in residenze private. Zero risposte dal governo, dalla Regione e dal Rettore». Mentre, per quanto riguarda i nuovi posti in arrivo all’hotel Liberty e all’hotel Riviera, si tratta di «un buon segnale sebbene sia una goccia nell’oceano rispetto al numero di domande», aggiunge il rappresentante messinese.
L’Udu chiede un tavolo affinché vengano riaperte le strutture pubbliche e, in particolare, la casa dello studente in centro. «Chiusa da oltre 20 anni con all’interno ulteriori 200 posti letto fantasma. Le istituzioni non ci devono prendono in giro come è stato fatto in passato: dal 2020 si parla della casa dello studente ma, nel frattempo, sono trascorsi quasi quattro anni e ancora non vediamo risultati», conclude Di Giovanni. Dopo Palermo e Messina, la protesta interesserà anche Catania ma a partire dalla prossima settimana affinché possano essere coinvolte quante più categorie possibili. Lo dichiara il rappresentante Udu Damiano Licciardello. Nella città è stato aperto lo sportello per il diritto allo studio con il Sunica venerdì dalle 15 alle 17, al civico 29 di via Reclusorio del Lume. «Forniremo assistenza agli studenti cercando di aiutarli nella scelta dell’alloggio e nella stipula del contratto», afferma Licciardello. Quest’ultimo, inoltre, fa sapere che «verrà chiesto un incontro con il Rettore affinché si trovino delle soluzioni a breve o medio termine e si riescano ad avere aggiornamenti sui campus universitari».
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