Promozione, il gol da serie A di Vincenzo Di Miceli «Di notte lavoro, ma poi in campo corro e invento»

Di notte lavora, nel pomeriggio si allena e la domenica segna. Spesso con gol di pregevole fattura. E pensare che non si tratta di un centravanti. Vincenzo Di Miceli ha spesso segnato reti che hanno fatto parlare di sé. 

L’esterno offensivo palermitano, classe ‘86, adesso veste la maglia del Gangi (campionato di Promozione, girone B). Domenica scorsa, con un pregevole gol di tacco volante, ha dato il là per la rimonta della sua squadra sull’ostico campo del Bagheria (gara terminata 1-2), realizzando la rete del momentaneo 1-1. «Sapevamo sarebbe stata una partita difficile – spiega il calciatore a MeridioNews -, anche perché fa parte di un gruppo di cinque gare da giocare in quindici giorni, tutte importanti e tirate. L’avevamo preparata per fare tutto il possibile anche perché l’obiettivo è quello dei play off».

La rete è stata celebrata praticamente in tutta Italia: qualcuno ha parlato di gol da serie A, altri di talento puro e la Lega Nazionale Dilettanti ha pubblicato il video del gol sulla propria pagina Facebook, osannando l’autore. «Si è trattato di puro istinto, bisogna considerare la velocità dell’azione e della palla. Potevo fare soltanto una cosa del genere, mi è riuscito bene e non era stato provato in allenamento», commenta soddisfatto. Per lui si tratta del primo gol di tacco, ma Di Miceli non è nuovo a reti che fanno un certo effetto: «Ogni anno qualche gol un po’ più strano lo invento. Ne ricordo uno realizzato l’anno scorso contro l’Altofonte, quando ero a Partinico: un sinistro al volo da trenta metri. Lì però non c’erano telecamere. Durante le partitelle, invece, capita un po’ più spesso perché questi colpi li ho nel mio bagaglio tecnico».

Anche Di Miceli, come tanti altri tra i dilettanti, non vive di calcio. L’esterno classe ’86, infatti, lavora di notte per garantire futuro e stabilità alla sua famiglia: «Da sei anni lavoro in un circolo privato dove faccio il cameriere. Dalle 21 alle 3 di notte. E il sabato mi capita di andare a dormire alle 4 per poi svegliarmi alle 8. Ed è pesante alzarsi per andare a giocare». C’è da crederci, specialmente quando la squadra deve affrontare lunghe trasferte per giocare lontano da casa: «Si tratta di una scelta di vita che ho fatto perché sono sposato e ho una bambina. Nel calcio non avevo più garanzie dal punto di vista lavorativo, quindi ho preferito continuare a giocare per divertirmi vicino casa, come a Partinico, Alcamo, San Giovanni Gemini, Serradifalco. E sono sceso di categoria». 

Il passato di Di Miceli parla anche di apparizioni tra i professionisti: il calciatore ha infatti giocato anche in serie C con le maglie di Gallipoli, Catanzaro, Igea Virtus e Monopoli. «Forse avrei dovuto fare la differenza in Eccellenza, soprattutto nei primi anni. Ma non ci riuscivo per la stanchezza derivante dal lavoro e dai ritmi che ancora non avevo assimilato. Non potevo allenarmi ogni giorno perché avevo bisogno di riposo. L’abitudine l’ho trovata col tempo, conoscendo il mio corpo, e grazie ad alcuni allenatori come Chico e Perricone che mi hanno fatto trovare i ritmi giusti. La passione comunque è grandissima e non riesco a farne a meno».

Il calciatore compirà 33 anni in estate. Ancora non c’è comunque nessuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo: «Non guardo all’età, ma guardo al gruppo con cui sto bene. Il calcio è anche uno sfogo puro. Al momento penso che potrei continuare a giocare anche per i prossimi dieci anni». Tornando alla società che lo ha tesserato a dicembre, il Gangi, l’obiettivo è chiaramente quello di centrare la qualificazione ai play off: «Questa società a dicembre ha fatto degli acquisti importanti, spendendo un po’ di soldi. Forse a inizio anno non puntavano molto in alto, mentre a dicembre, ascoltando anche le richieste del mister, hanno rinforzato la squadra». Proprio il mister, Christian Perricone, per Di Miceli è un vero e proprio punto di riferimento, come testimonia il rapporto che lega i due da diversi anni: «In campo, come è giusto, siamo giocatore e allenatore. Fuori dal campo siamo due persone che si conoscono da molto tempo. Lui mi ha allenato nel settore giovanile dell’Elenka Tommaso Natale quando ero piccolo. Ha sempre creduto in me e mi ha sempre voluto nelle squadre che ha allenato. Quando sono con lui rendo molto perché mi sa gestire». Adesso testa nuovamente al campionato, con Torrenovese e Sant’Anna che sono ormai vicinissime in classifica: «Tra Acquedolci e Sant’Anna – conclude infine Di Miceli – dobbiamo cercare di non sbagliare per continuare a sognare».

Luca Di Noto

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