Prometeo-Ciapi: Gambino (Asilfop): “il Governo Crocetta mantenga gli impegni e ricollochi 2020 operatori”

MENTRE L’ESECUTIVO REGIONALE (E, IN PARTICOLARE, L’ASSESSORE SCILABRA) NON PERDE OCCASIONE PER AFFERMARE IL PRINCIPIO CHE NEL SETTORE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE TUTTO VA A GONFIE VELE, L’EMERGENZA SOCIALE HA SUPERATO IL LIVELLO DI GUARDIA

Ci avviciniamo alla fine del mese di giugno e di avviare il progetto ‘Prometeo’ non se ne parla. I lavoratori cominciano a mostrare segni di nervosismo per la lunga attesa. A chiedere chiarimenti il sindacato autonomo Asilfop.

Facciamo un passo indietro: come nasce Prometeo?

Si tratta di un progetto fortemente voluto dal Governo regionale e dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale dei dipartimenti regionali Formazione e Lavoro, che stanzia trentasei milioni di euro per sette mesi in favore di mille e 415 operatori. L’obiettivo è quello di erogare percorsi formativi su tutto il territorio siciliano. Un ruolo, quello del Ciapi, rafforzato da una norma approvata recentemente dall’Ars che assegna a tale ente strumentale della Regione funzioni operative sia nella gestione di progetti formativi, sia nell’attuazione delle politiche di orientamento nel mercato del Lavoro.

Il progetto Prometeo, bandito il 20 dicembre 2013, che ha visto una lunga gestazione nella fase di selezione e la pubblicazione di diverse graduatorie provvisorie fino alla fine del mese di aprile e che ha superato anche la fase del colloquio di idoneità nel corso del messe di maggio, ad oggi non è stato avviato.

Sono in due mila e 20 gli operatori, divisi tra licenziati e sospesi dagli enti di appartenenza, in agonia per la ripresa lavorativa che tarda ad arrivare. Quali altri gravi problemi impedirebbero al Ciapi di Priolo di ricollocare per sette mesi gli aventi diritto?

Intanto a tenere banco la polemica sul numero di coloro che potranno lavorare. Sarebbero solamente in mille e 415 a prendere servizio. Mentre per seicentocinque lavoratori non cambierebbe nulla, nel senso che resterebbero senza lavoro.

Ci pensa il sindacato autonomo Asilfop a ricordare al Governo regionale l’impegno assunto e non mantenuto nei confronti di tutti coloro che si ritrovano collocati tra gli idonei nella graduatoria del Ciapi.

In una nota indirizzata all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, il segretario generale del sindacato, Giovanni Gambino, esprime l’immensa amarezza e la preoccupazione dei seicentocinque operatori, provenienti dagli enti a cui è stato revocato l’accreditamento, che, pur inseriti tra gli idonei nella graduatoria Ciapi, non saranno chiamati a lavorare perché in ‘overbooking’.

“Questo malgrado il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra – ricorda Gambino – avessero assicurato più volte che tutti i lavoratori degli enti revocati dall’accreditamento sarebbero stati tutelati andando a lavorare almeno per sette mesi al Ciapi Priolo”.

Il segretario generale di Asilfop, attraverso la citata lettera, attacca il metodo di selezione adottato dal Ciapi per stilare la graduatoria finale degli idonei a lavorare nel progetto Prometeo.

“Il meccanismo di selezione adottato – puntualizza Gambino – è inspiegabile solo per il fatto che Voi, in tutte le occasioni possibili e immaginabili, parlate di innescare circuiti formativi virtuosi che si possano avvalere di personale altamente specializzato per dare risultati di alta qualità. A questo metodo assurdo di selezione, adoperato dal Ciapi – precisa – si aggiunge la beffa per coloro che sono stati dichiarati idonei, ma non impiegati, e che per noi, per la comunità internazionale e quella scientifica sono sicuramente valutati elementi di spicco e di qualità perché sono muniti di laurea magistrale, di specializzazione quadriennale, di master alla Bocconi, di master universitari vari e di altri titoli”.

“Pertanto, se questo è il risultato, manifestiamo tutto il nostro dissenso – tuona Gambino – e rimaniamo molto perplessi sulla tanto annunciata riforma di qualità. In attesa di vostre risposte in merito e di possibile correzione di rotta – conclude – ci riserviamo di fare il nostro dovere di sindacato e di cittadini”.

Giuseppe Messina

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