Prof. Dell’Aria, il ministro sconfessa il provveditore Il legale resta scettico: «Finora parole e mai fatti»

Se fosse un giallo, il caso Dell’Aria avrebbe quel che si definisce un finale aperto. Dopo la sospensione di due settimane a maggio, la docente Rosa Maria Dell’Aria – l’insegnante di Italiano accusata di mancato controllo sull’accostamento realizzato dai suoi studenti della II E dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III tra l’ex vicepremier Matteo Salvini e il dittatore fascista Benito Mussolini – a settembre era tornata regolarmente al suo posto di lavoro. Sembrava che la sua sospensione dovesse essere annullata. Mentre Dell’Aria, difesa dagli avvocati Fabrizio La Rosa e Alessandro Luna (quest’ultimo figlio della docente), ha mantenuto il ricorso al giudice del lavoro di Palermo, dal quale si attende la sentenza a breve. 

E sarebbe proprio il procedimento giudiziario in corso a impedire la definitiva risoluzione della controversia. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, durante un incontro con l’Unione Sindacale di Base. Sul tavolo romano sono state tante le questioni sollevate dal sindacato autonomo per quel che riguarda il mondo della scuola: il tema del precariato, quello degli esiliati, la richiesta di abolizione dell’ASL e del bonus premiale. Nonché, appunto, il caso Dell’Aria: l’Usb a maggio aveva avviato a sostegno della docente palermitana una raccolta firme che in appena una settimana aveva raggiunto oltre 200mila adesioni.

«All’incontro c’è stato un doppio passaggio, uno più politico e uno più tecnico – dichiara Luigi Del Prete, che fa parte dell’esecutivo nazionale Usb scuola – Il ministro Fioramonti ha sconfessato l’operato del provveditore di Palermo Marco Anello e anche le iniziative del suo precedessore, il ministro Bussetti, che non ha attivato la cosiddetta moral suasion su Anello. Una posizione assunta pubblicamente, con l’impegno a fare di tutto per trovare le soluzioni adatte prima che si arrivi alla sentenza del giudice del lavoro. Ci sono comunque problematiche di carattere legale che fanno restare il caso Dell’Aria in una fase di stallo. Si spera dunque nel nuovo direttore generale all’ufficio scolastico regionale, che a giorni sarà nominato». 

L’atteggiamento degli avvocati di Dell’Aria, comunque, resta guardingo. «Di questo incontro noi non ne sapevamo nulla – afferma il legale Alessandro Luna – Per me è tutto fermo, la data di riferimento è quella del 4 marzo 2020, che è il giorno della prima udienza di comparizione davanti al giudice. La presa di posizione del ministro non può che farmi piacere ma finora ho sempre sentito soltanto parole e mai visto fatti. Anche il ministro precedente si era impegnato a revocare il provvedimento. Già a maggio c’erano state le prime promesse, perfino l’incontro col vicepremier Salvini il giorno della commemorazione della strage di Capaci. Finché non vediamo gli atti non ci fidiamo. Restiamo comunque a disposizione».

Andrea Turco

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