È stata rinviata al 3 marzo la prosecuzione dell’esame di Massimo Ciancimino al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Ciancimino, che nel dibattimento in corso davanti alla corte d’assise è imputato e teste, si è sentito male e ha comunicato di non essere in grado di rispondere alle domande del pm. In mezzora di udienza, celebrata prima che l’imputato si sentisse male, Ciancimino ha raccontato di avere saputo dell’intenzione del padre, l’ex sindaco di Palermo Vito, di incontrare riservatamente l’allora presidente dell’Antimafia Luciano Violante. Ciancimino ne avrebbe parlato all’ex colonnello del Ros Mario Mori. Sulla vicenda ha già deposto lo stesso Violante. L’incontro non ci fu perché l’ex presidente della Camera fece sapere a Ciancimino che se avesse voluto, sarebbe stato ascoltato davanti a tutta la Commissione. Il teste ha poi fatto un breve accenno alla cattura del boss Totò Riina, argomento affrontato diffusamente ieri, confermando il ruolo del padre e di Bernardo Provenzano nell’arresto del padrino corleonese. Il processo è stato rinviato a giovedì prossimo per la deposizione del pentito Monticciolo che verrà sentito a Milano, mentre il 3 marzo proseguirà l’esame di Ciancimino.
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