I cittadini temevano l’ennesimo incidente industriale. E invece la lunga colonna di fumo nero che intorno alle 11 di ieri ha avvolto Priolo proveniva da un incendio. Ad una discarica sequestrata, proprio accanto a delle rovine archeologiche e a un pericoloso deposito di zolfo. Le fiamme hanno devastato le campagne di Priolo Gargallo, in contrada Biggemi, ma sono state domate dai vigili del fuoco in poco meno di unora. Il fumo era però visibile a parecchi chilometri di distanza e la cenere nell’aria, anche all’interno del centro abitato.
Lincendio, di probabile matrice dolosa, «ha interessato una discarica sottoposta a sequestro dalla Guardia di finanza», fanno sapere dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Siracusa. A bruciare, insieme alla sterpaglia, anche diversi copertoni abbandonati. Nella stessa area in cui, tra i rifiuti, una mandria di cavalli si trovava a pascolare.
Poco lontano, «ci sono le catacombe paleocristiane di Manomozza, che erano già state raggiunte dalle fiamme due giorni prima», spiega il presidente del circolo di Legambiente Priolo Giuseppe Giaquinta. Ma ad aver destato maggiore preoccupazione, la presenza di alcuni serbatoi industriali e di un grande deposito di zolfo, proprio in prossimità alla zona che è stata attraversata dal fuoco. Motivo per cui «qui a Priolo conclude Giaquinta – anche un semplice incendio manda nel panico».
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