Lunica cosa sincera che leggiamo in questo comunicato stampa-pitazzo è la seguente frase: Tema dell’incontro, partendo dagli spunti di riflessione offerti dalla visita di oggi del Papa a Lampedusa, quello della vocazione naturale della Sicilia e di Palermo ad essere ponti fra le culture del Mediterraneo.
Il comunicato racconta con dovizia di particolari di un incontro andato in scena stamattina a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo. Tema: linterculturalità.
Vi risparmiamo tutti i paroloni pronunciati al convegno. Oltre alla frase, che più avanti commenteremo, ne ricordiamo qualcuno. Per esempio, il no allEuropa degli egoismi: tesi assolutamente condivisibile. O la proposta di abolire il permesso di soggiorno.
Certamente non si può scegliere dove nascere – ha detto Orlando – ma sicuramente tutti devono poter scegliere dove vivere e dove morire. È un mio diritto; è un diritto di tutte e di tutti.
Giustissimo. Ovviamente, se dobbiamo scegliere liberamente dove vivere, eliminando il permesso di soggiorno, tutti quelli che arrivano debbono campare. Nel Sud dItalia lavoro non ce nè, per tradizione. E così dal 1860, da quando noi siciliani siamo finiti in Italia.
Bene o male, come insegnava lo scrittore napoletano Giuseppe Marotta, ci si arrangiava. A Napoli e nelle altre città del Sud. Palermo compresa. Facendo quello che si poteva fare. E cosa si può fare, oggi, a Palermo? Cosa può fare un migrante del Nord Africa che arriva nel capoluogo dell’Isola?
Il commerciante? Non ha i soldi per aprire unattività. E poi questo è affare dei cinesi. Lavorare nelle abitazioni dei palermitani? Ci può provare. Ma deve fare concorrenza ai rumeni, oggi organizzatissimi.
Resta, anzi restava il commercio clandestino. Ma lamministrazione comunale – la stessa amministrazione che è contro lEuropa degli egoismi – ha proibito il commercio abusivi nel nome della legge.
Insomma, che debbono fare sti migranti del Nord Africa giunti a Palermo, al di là della retorica? Ecco lintuizione che abbiamo letto nella parte più interessante del comunicato: essere ponti fra le culture del Mediterraneo.
Già, “ponti”. Anzi, nel caso di Palermo, “ponte”. Palermo, per i migranti del Nord Africa, potrebbe essere un ponte: della serie, passate pure di qua, ma trovatevi un altro posto per vivere perché qui da noi tra Governo Monti, Governo Letta, Governo Crocetta e i divieti dellamministrazione comunale non avete proprio niente da fare
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