La preside antimafia palermitana Daniela Lo Verde, arrestata per corruzione e peculato, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari. Scena muta anche per i due coindagati, il vicepreside della scuola Giovanni Falcone dello Zen2 di Palermo Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio di informatica R-Store che avrebbe gestito in esclusiva le forniture di apparecchi elettronici della scuola in cambio di costosi regali alla dirigente e al suo vice. Tutti e tre, al momento, si trovano agli arresti domiciliari.
La preside, che si era creata l’immagine perfetta di paladina dell’antimafia e che era stata insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è accusata di essersi appropriata non solo di computer, tablet, Iphone, un televisore, che erano stati comprati con i fondi europei e che erano destinati agli alunni ma anche del cibo che avrebbe dovuto essere destinato alla mensa dell’istituto scolastico, specie quello a lunga conservazione come scatolette di tonno, barattoli di origano origano, pacchi di riso, bottiglie di birra e sacchetti di patatine. Altro capitolo dell’inchiesta riguarda i corsi finanziati dall’Europa per cui la dirigente sarebbe andata alla ricerca di firme false.
Una donna di 86 anni, Fleuretta Maingard, è stata investita e uccisa a Partinico, in provincia…
Un uomo di 55 anni, Giuseppe Ingemi, è morto ieri sera in un incidente stradale…
Asacom, cioè Assistente specialistico all'autonomia e alla comunicazione. Si tratta della persona che, dalla scuola…
Cosa ne sarà del processo Università bandita sul presunto sistema di favoritismi all’interno dell’ateneo di…
La procura di Palermo ha aperto un'indagine sui contributi regionali, a una serie di associazioni…
Sono stati individuati e denunciati per lesioni dalla polizia di Sciacca due giovani accusati di avere aggredito…