Un capodanno all’insegna delle periferie quello pensato dal comune di Palermo e presentato oggi in via ufficiale. Come noto, per la prima volta dopo anni, non ci sarà il classico concertone di piazza Politeama, ma sono stati organizzati due eventi in due luoghi molto distanti tra loro: la stazione centrale (piazza Giulio Cesare) e il Cep, all’interno del giardino Peppino Impastato. Alla Stazione il mattatore saranno Mario Biondi e i Babil On Suite, mentre a tenere banco sul palcoscenico allestito nel quartiere San Giovanni Apostolo saranno Nino Frassica insieme ai Los Plaggers e i Tinturia.
«Si tratta di quattro artisti siciliani, di respiro internazionale, che hanno l’opportunità di animare e fare divertire queste due differenti piazze con due proposte artistiche diverse tra loro – spiega Nuccio La Ferlita, organizzatore dell’evento – Sarà possibile accedere alle piazza già un’oretta prima dell’orario previsto, daremo il tempo alle forze dell’ordine di fare la bonifica dell’area e consentire a noi una serena fruizione del posto. Alle 21.30 inizia lo show, che andrà avanti sin dopo l’una di notte perché ci penseranno Rgs e Radio Action con un dj set a continuare ad animare la piazza anche dopo il concerto». E a proposito di forze dell’ordine, sono previsti controlli molto severi, con passaggi obbligatori sotto al metal detector e il sequestro di qualsiasi oggetto possa essere causa di ferimento o disturbo per chi sceglie di festeggiare il Capodanno in piazza: divieto assoluto per botti, giochi pirotecnici e persino bastoni da selfie.
«L’organizzazione di un Capodanno di per sé è qualcosa di complesso – dice il capoarea Cultura Domenico Verona – In questa occasione è unica la manifestazione, ma abbiamo dovuto organizzare di fatto due eventi e la macchina organizzativa ha richiesto l’aiuto delle partecipate, dalla Reset alla Rap, dal Coime all’Amat, che ha potenziato il servizio del tram, con sette vetture: quattro sulla linea Notarbartolo-Cep e tre sulla linea Roccella-Stazione centrale, con corse senza soluzione di continuità che andranno avanti fino alle quattro del mattino». E proprio Verona ha inoltrato allo Iacp una richiesta di concessione per l’area del Cep, di cui l’istituto reclamava la proprietà, mettendo fine alla polemica che ha animato le ultime giornate e al braccio di ferro con il sindaco Orlando, che continua a considerare l’area di proprietà del Comune. Comune che nella richiesta solleva lo Iacp «da qualsiasi responsabilità per gli eventuali danni arrecati a persone e cose per l’utilizzo dell’area nel periodo in questione».
E già si pensa a quello che potrà essere il prossimo Capodanno, con l’assessore alle Culture, Adam Darawasha, che si sbilancia dicendo che «La scelta non è stata casuale, nel nostro piccolo abbiamo voluto vedere la cultura come occasione di rilancio. Quest’anno abbiamo fatto la scelta del Cep, l’anno prossimo ricadrà su un’altra periferia. E se riuscirò a convincere il sindaco arriveremo a fare concerti anche in due periferie in contemporanea». E già si vocifera che la scelta, anche per fini logistici, potrebbe ricadere su Brancaccio.
Secondo il sindaco Leoluca Orlando, la scelta di avere due feste in due piazze differenti, evitando il centro cittadino è stata «una questione di visione. Abbiamo cominciato dal centro storico – dice – perché era il luogo in cui potevamo essere più forti e perché era il luogo più degradato e più periferico di Palermo, nonostante la posizione. Adesso ci concentreremo sugli altri quartieri. È una questione di vivibilità, Palermo è una città che non vuole avere un centro, ci sono bellezze straordinarie ovunque. Magari in alcuni di questi quartieri non andrà mai un turista, ma con interventi del genere, penso che ne guadagni la vivibilità. L’invito per tutti è quello di divertirsi, di pensare a cosa fare per essere felici».
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