Premiata come bottega storica ma è in crisi «Sono ad un punto morto per colpa della Ztl»

«La marchesa Pottino si faceva accompagnare dall’autista proprio davanti alla mia bottega. Lei scendeva, sceglieva e poi risaliva nella sua auto, posteggiata a pochi metri in piazza Professa». Inizia così il racconto di Luigi Arini della sua Domus Artis. Lui è l’ultimo ceroplasta rimasto a Palermo e nella sua bottega nel centro storico di Palermo, a pochi passi da Casa Professa e dal mercato di Ballarò, realizza presepi e immagini sacre, attenendosi rigorosamente a quei canoni tridentini che stabilirono materiali, colori e simbologia per l’iconografia religiosa cristiana.

Nel 2004 l’allora presidente della Regione ha omaggiato Giovanni Paolo II con un suo presepe in cera e nello stesso anno la sua Domus Artis ha partecipato alla International Gift Exhibition di New York in rappresentanza dell’Italia. La sua bottega è ritenuta, pertanto, un’eccellenza nel settore e proprio per tale motivo, dopo l’inserimento, due anni fa, nel circuito de Le Vie dei Tesori, domenica scorsa, ha ricevuto il riconoscimento come bottega storica come rappresentazione di «un patrimonio culturale e commerciale della città di Palermo». Anche se ha ricevuto un premio dal Comune, confessa che ormai la Domus Artis è ostaggio della Ztl: «Prima questa era una strada di grande passaggio: mettendo e posizionando alcune opere fuori dalla bottega riuscivo ad attrarre curiosità nei passanti che guardavano e tornavano quando volevano per acquistare», racconta l’artigiano, per nulla appagato dal riconoscimento ricevuto.

«Il riferimento più importante era piazza Pretoria. I turisti scendevano da via dell’Università o da via del Ponticello senza necessariamente passare dal mercato di Ballarò che, mi dispiace dirlo, è una cosa che ha sempre scoraggiato le persone», afferma con tono deluso Luigi, che rincara dicendo senza troppi giri che «la Ztl ha determinato questa crisi, proprio come in via Roma». Per chiarire ulteriormente il concetto, Luigi, che ne frattempo si è messo all’opera restaurando un tradizionale bambinello, ricorda come 20 anni fa «in questa strada ogni portone era una bottega. C’era chi riparava strumenti musicali, chi restaurava i mobili, chi realizzava cornici in radica o in tartaruga e chi creava… corone per i morti – ricorda l’artigiano -. Io rappresentavo l’unico addetto alla produzione e al restauro delle opere in ceroplastica e la crisi economica non mi ha toccato sino a quando, dopo l’istituzione della Ztl, sono arrivato ad un punto morto».

Antonio Melita

Recent Posts

Catania, sparatoria nel quartiere Pigno: una persona ferita e un’auto colpita dai proiettili

Sparatoria a Catania. Nella prima serata di oggi nel quartiere Pigno - nella zona di…

12 ore ago

Incidente sulla tangenziale di Catania: sei mezzi coinvolti e alcune persone ferite

Altro incidente sulla tangenziale di Catania. Dopo quello di ieri sera - che ha causato…

13 ore ago

Furto con spaccata nel negozio Euronics di Acireale: rubata merce per 40mila euro. «Subìto un duro colpo, ma abbiamo già riaperto»

Furto con spaccata al negozio Euronics di Acireale, che si trova in via Cristoforo Colombo.…

16 ore ago

A Catania barriere antiterrorismo a protezione di mercatini ed eventi natalizi

A Catania sono state posizionate in via Etnea delle fioriere in funzione di barriere antiterrorismo,…

17 ore ago

Uccise il giudice Livatino, sei ore di permesso a uno dei sicari

«In carcere si sta comportando bene e non si evincono elementi di ripristino di contatti…

18 ore ago

Capodanno a Catania su Canale 5, sul palco anche Orietta Berti e Gigi D’Alessio

Orietta Berti e Gigi D'Alessio. Saranno loro i nomi di punta tra gli artisti che…

19 ore ago