«Indire concorsi pubblici riservati a determinate categorie è contro la legge». Così il responsabile delle politiche comunali di Rifondazione Comunista Marcello Failla ha introdotto la presentazione di un esposto alla magistratura lo scorso 19 Gennaio presso la sede del partito, in Via Sant’Orsola. Oggetto dell’esposto è la delibera del 20 Novembre 2009 con la quale viene bandito “un concorso pubblico per l’assunzione di 63 posti dirigenziali nel campo medico, amministrativo, sanitario e professionale”. Il bando (o, meglio, solo il suo estratto) è stato pubblicato sulla Gazzetta Regionale.
La protesta del Prc nasce dall’assegnazione di punteggi più alti a coloro che in passato hanno avuto un rapporto di lavoro (autonomo o parasubordinato a termine) con il Policlinico: «Questo concorso è ritagliato su misura per chi negli anni scorsi ha già ricoperto determinati ruoli presso la struttura universitaria. Significa che a vincere il bando saranno i figli o i nipoti dei soliti noti ai quali verrà assicurato un inserimento certo nelle strutture ospedaliere».
Secondo Rifondazione, non è la prima volta che si tenta di “salvare” alcuni collaboratori colpiti dalla scure dell’accorpamento dell’azienda ospedaliera Policlino-Vittorio Emanuele: «Il tentativo di pilotare i concorsi a vantaggio di una categoria prescelta – sostiene Failla – risale al 20 Ottobre 2009, quando il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera bandì un concorso, sempre per 63 posti da dirigente, che fu bocciato dall’assessorato regionale alla Sanità, perché i termini violavano la normativa in vigore». Ma un mese dopo il concorso viene riproposto, privilegiando esplicitamente gli ex collaboratori del Policlinico ai quali, come si è detto, verranno assegnati punteggi maggiori. Failla precisa quali sono le scorrettezze di questo bando «nato in assenza di una pianta organica per la nuova Azienda, senza tenere conto del fabbisogno triennale di personale e in violazione dell’articolo 7, che vieta alle nuove aziende sanitarie di bandire nuovi concorsi per la copertura di posti vacanti disponibili prima di aver attuato i processi di accorpamento».
«Se il Commissario Straordinario manterrà inalterate le modalità del concorso la sanità perderà annualmente 5 milioni di euro, per assumere personale di cui non si ha bisogno», sostiene Failla che annuncia: «Rifondazione risponderà consegnando prima del concorso i nomi dei vincitori presso un notaio e denunciando la questione alla Corte dei Conti, alla magistratura e al SAeT, Servizio Anticorruzione e Trasparenza, ufficio di Roma».
La replica del commissario straordinario Armando Giacalone non si è fatta attendere: «Il bando si attiene al protocollo d’intesa, sottoscritto nei mesi scorsi tra Regione e Università – ha dichiarato a La Sicilia – che autorizza la stabilizzazione dei cosiddetti precari a prescindere dalla definizione della pianta organica dell’azienda». Per Giacalone quindi «il concorso non viola in nessun modo il protocollo né le norme vigenti».
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