A ROMA RENZI VUOLE APRIRE LA CRISI. SE SI ANDRA’ AL VOTO IL MINISTRO E I SUOI RISCHIANO DI SCOMPARIRE. NON VA MEGLIO IN SICILIA. DOVE IL TRADIMENTO, CONSUMATO ALLE REGIONALI DEL 2012, CON L’APPOGGIO A CROCETTA, E’ GIA’ STATO ‘PAGATO’…
Povero Angelino Alfano! Povero Giuseppe Castiglione! Povero Giuseppe Firarrello. Povero Nuovo centrodestra, insomma! Problemi a Roma e ‘botte’ in testa in Sicilia.
Vita dura, per i ‘traditori’ di Berlusconi. Con l’euro gestito dalla Bce, si sa, i trenta denari d’argento valgono poco o nulla…
Certo, Alfano è rimasto ministro e vice premier. Ma le garanzie che avrebbe ricevuto sulla lunga vita del Governo del quale fa parte vacillano.
A quanto pare, il segretario Matteo Renzi tira dritto. Un giorno i suoi attaccano Letta. Il giorno dopo lo stesso segretario tira fuori dal cilindro le coppie di fatto. Ve l’immaginate Angelino e i suoi che girano la Sicilia per raccogliere voti dicendo che sono d’accordo con le coppie di fatto?
Non va meglio nella stessa Sicilia. Intanto perché il Governo di Rosario Crocetta, che Alfano e i suoi hanno votato sottobanco nel 2012, vacilla almeno quanto quello di Letta a Roma (se non di più…).
In questo caso, a farlo vacillare non è Renzi (o quasi…), ma l’insipienza di una Giunta regionale di affonda-barche che riesce praticamente a sbagliare tutto. A cominciare da un Bilancio 2014 che la presidenza dell’Ars, per fare ‘cassa’, vorrebbe rivendere come ‘gruviera’…
Non solo. A rendere amara la vita agli ‘Angelini’ di Sicilia (così si chiamano i ‘disperati’ siculi che hanno seguito il ministro lungo la via dei Giuda) ci si mette pure il segretario del PD siciliano, Giuseppe Lupo. Che non li vuole tra i piedi in Giunta.
Traduciamo: non è che Lupo non li vuole al Governo della Regione, perché già gli ‘Angelini’ sono rappresentanti nel Governo. Lupo, giustamente, da politico e parlamentare che sa cosa sono i voti, si è accorto che il Nuovo centrodestra, in Sicilia, ha più generali che truppe. E quindi mette le mani avanti.
E’ come se stesse dicendo: ragazzi, noi il prezzo del vostro voltafaccia – che è iniziato in Sicilia, alle elezioni regionali del 2012, quando gli ‘Angelini’ catanesi, invece di votare per Nello Musumeci, votarono per Rosario Crocetta – ve l’abbiamo pagato: vi siete beccati un bell’assessorato. Non è che, con la scusa del ribaltone romano, adesso volete un altro assessorato in Sicilia? Insomma, sembra dire Lupo, gli assessorati si danno quando ci sono i voti, non per fare voti!
Insomma, gli ‘Angelini’ di Sicilia sono già stati ‘pagati’. Non hanno di che pretendere ancora.
Ma il vero problema non è questo: il vero problema, per gli ‘Angelini’ di Sicilia e d’Italia, sono le possibili elezioni politiche nazionali. A quanto pare, le varie Massonerie finanziarie e lo stesso presidente Napolitano non riescono a tenere a bada le intemperanze di Renzi e dei suoi ‘giannizzeri’.
A Roma il siciliano e renziano Davide Faraone le dà in testa a Letta. In Sicilia la siciliana e renziana Mila Spicola le dà in testa al governatore dell’Isola, Rosario Crocetta.
Botte di qua e botte di là. Con gli ‘Angelini’ che ‘trantuliano’ (tremano per i non siciliani: per le botte che prendono o per la paura: fate voi). E ‘trantuliano’ anche perché forse non hanno ancora capito – e non hanno tutti i torti – se Renzi contravviene agli accordi con le Massonerie finanziarie, o se le Massonerie finanziarie sono d’accordo con Renzi, che si deve liberare del ‘vecchiume’ del suo Partito buttando in mare anche Alfano e i suoi ‘Angelini’.
Insomma: botte a Roma, botte in Sicilia: se si dovesse andare al voto per le elezioni politiche nazionali gli elettori moderati non potrebbero che dire: ma come facciamo a votare questi pugili suonati del Nuovo centrodestra che, tra le altre cose, sono anche traditori? Si sa: in politica, come nella vita, chi tradisce una volta tradisce per sempre…
In Sicilia lo scenario sarebbe ancora peggiore. Nel’Isola gli ‘Angelini’ somigliano tanto ai tonni dell’ultima tonnara rimasta ancora in parziale attività: quella di Favignana. Ogni tanto la montano per pochi tonni.
Ma, pochi per pochi, sempre tonni sono: e sempre tonni entrati nella tonnara. Ecco, se si andrà al voto per le elezioni politiche nazionali, gli ‘Angelini’ di Sicilia rischiano di somigliare tanto ai tonni che entrano nell’ultima camera della tonnara: la camera della …
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