Uno, l’imprenditore Luigi Francesco Geraci, è il rappresentante legale della società Iniziative Immobiliari srl che ha realizzato il nuovo porto turistico di Licata. L’altro, il dirigente comunale Vincenzo Ortega, è a capo del dipartimento Urbanistica. Per entrambi la procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio sul mancato incasso degli oneri di concessione – circa sette milioni di euro – in merito alla realizzazione di Marina Cala del Sole, che negli anni ha attirato frotte di facoltosi turisti da ogni parte del mondo. Una vicenda che va avanti dal 2006, sollevata dall’associazione antimafia A Testa Alta e raccontata già da Meridionews. Poco tempo fa il presidente Antonino Catania sottolineava che «con il pretesto della realizzazione del porto e quindi di un presunto interesse collettivo, in quell’area sono stati costruiti un centro commerciale e residenze, che sono state cedute o vengono offerte in affitto. Potrebbe esserci un danno erariale nei confronti del Comune, e quindi dei cittadini contribuenti».
Geraci e Ortega sono accusati di concorso in abuso di ufficio e il solo Ortega anche di falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale. Nelle carte del pubblico ministero Andrea Maggioni si delinea un quadro in cui, nel corso degli anni, sarebbero stati messi in atto una serie di provvedimenti e comportamenti che avrebbero difeso l’interesse del privato in un’area demaniale marittima, permettendo di realizzare – oltre 1.500 posti barca per imbarcazioni fino a 70 metri – anche aree verdi, pedonali e ciclabili, aree commerciali e di intrattenimento, due borghi residenziali.
Ortega poi, responsabile delle autorizzazioni da parte del Comune e che aveva sancito il mancato versamento degli oneri di concessione per Iniziative Immobiliari, ha continuato a sostenere ad oltranza la propria posizione. Anche nel momento in cui ci sarebbero stati i presupposti fattuali e giuridici per tornare sui propri passi. Tanto da far nascere un contenzioso fra lo stesso dirigente da una parte e, dall’altra, l’ex sindaco Angelo Graci e il commissario straordinario del Comune Maria Grazia Brandara. Tra il 2011 e il 2017 Ortega ha redatto cinque relazioni, di cui quattro indirizzate a Graci e una a Brandara, in cui si ribadiva la giustezza della propria linea.
A complicare il tutto c’è anche il versante amministrativo dove la vicenda è attualmente sotto esame del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Mentre su quello penale nei prossimi giorni sarà fissata l’udienza preliminare che si terrà davanti al giudice Alfonso Malato. Durante le indagini è stato anche interrogato l’ex sindaco di Licata, Angelo Graci e sono state intercettate le utenze telefoniche. E da quelle carte potrebbero venire ulteriori sorprese. Senza contare che sul porto di Licata si addensano anche altre nubi, come le prescrizioni ambientali mai rispettate e, per molte di esse, neanche verificate. A Meridionews Geraci si è limitato a dire che «commenterò solamente dopo il processo», mentre non è stato possibile rintracciare Ortega. Il Comune di Licata si costituirà parte civile nel caso in cui il dirigente dovesse essere rinviato a giudizio. Una direttiva promossa dalla commissaria Brandara prevede infatti questa possibilità quando a processo finiscono dipendenti comunali.
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