Il commissario dell'autorità portuale spiega i dettagli delle novità che verranno sviluppate dentro lo scalo ma mette le mani avanti su eventuali cambi al vertice. Su cui ultimamente circolano anche alcuni rumors. Entro dicembre potrebbe partire il progetto di bike sharing, che era stato annunciato a fine 2014
Porto, i nuovi progetti dopo l’apertura alla città Martello: «Tante idee, sempre che rimanga io»
L’abbattimento delle mura di cinta che separavano l’area del porto di Catania da via Dusmet è stato visto da più parti come un vero e proprio momento epocale per il capoluogo etneo. Un segno di svolta nei rapporti tra l’autorità portuale e l’amministrazione comunale, che permetterà ai cittadini di riappropriarsi di una passeggiata e di spazi pubblici fino a ora negati. Ma cosa cambierà davvero all’indomani dei lavori e quali sono gli altri progetti di riqualifica che il Comune, da un lato, e il ministero dei Trasporti dall’altro, hanno intenzione di portare a termine nel breve periodo? A rispondere alle nostre domane è l’attuale commissario dell’ente portuale, il contrammiraglio Nunzio Martello, in carica dall’aprile scorso dopo il termine del mandato di Cosimo Indaco.
«La demolizione del muro rappresenta il primo passo di un progetto più grande – spiega Martello a MeridioNews – Oggi non ci sono più barriere e, appena i lavori saranno finiti, i catanesi potranno godere di questo scorcio di mare». Il commissario parla anche dei benefici che ricadranno direttamente sul turismo e, in particolar modo, su quello legato all’arrivo delle navi da crociera. «I tanti visitatori che oggi arrivano in città non dovranno più fare lo slalom tra mezzi pesanti e vetture, e potranno arrivare nella zona centrale in modo diretto». Attraverso un varco filtrato dalla presenza di paletti dissuasori che consentiranno l’accesso. «Dovremmo riuscire ad attrezzare lo spiazzo di fronte all’edificio della Capitaneria di porto – continua Martello – in modo da renderla una piazzetta fruibile a tutti, con panchine e alberi».
Un’idea che il commissario vorrebbe realizzare «in breve tempo» e che potrebbe risolvere, almeno in parte, gli attuali problemi che rendono l’interno del porto un luogo difficilmente godibile da un punto di vista pedonale. Il via vai di mezzi pesanti e la mancanza di un vero e proprio percorso per i pedoni rendono arduo il raggiungimento della strada dalle banchine dei croceristi, ma anche da quelle che ospitano i circoli velici e le imbarcazioni dei pescatori. Ancora rimandato invece il progetto di bike sharing, annunciato dal vecchio commissario Cosimo Indaco a dicembre del 2014. Un piano che, secondo le parole del precedente capo dell’autorità portuale, sarebbe costato in totale 250mila euro.
«Purtroppo ancora non lo abbiamo completato ma sono sicuro che entro qualche mese sarà pronto – aggiunge Martello -. Penso che consegneremo tutto entro dicembre». Una promessa alla quale Martello aggiunge: «Se rimarrò ancora io commissario». Un commento che, nonostante il diretto interessato rassicuri di essere «sulla stessa linea d’onda» con il sindaco Enzo Bianco, lascia spazio ad alcuni rumors che – al contrario – vorrebbero il primo cittadino intenzionato a valutare una sostituzione al vertice. Anche perché, vista la recente nomina approvata nel maggio scorso, non sono chiari i motivi di un eventuale avvicendamento. «Non so cosa succederà dopo il mio mandato – spiega Martello – forse ci sarà ancora qualche proroga e si procederà a nominare qualche altro commissario. Io spero che si passerà alla normale gestione con un presidente, così come prevede la legge».
Martello fa riferimento al nuovo testo normativo che porta il nome del ministro per i Trasporti Graziano Delrio, secondo il quale si procederà ad una razionalizzazione delle autorità portuali che corrisponderà, di fatto, alla fusione di quella di Catania con quella di Siracusa. Un provvedimento approvato a gennaio che, però, rimane attualmente inapplicato data la richiesta del governatore Rosario Crocetta di prorogare ancora per tre anni l’attuale gestione degli enti. La parola passa dunque nuovamente al ministro che potrà accettare la proposta di Crocetta o procedere con l’accorpamento. Ipotesi che potrebbe imporre un reale cambio nella gestione della nuova super autorità con eventuali nuovi scenari per il destino del porto.