Porto Augusta, imprenditori contro Lo Bello e Montante Messina: «Diano esempio e facciano un passo indietro»

«Chiunque sia in carica in un ruolo pubblico, quando c’è un’indagine in corso deve dare il buon esempio e fare un passo indietro». È la presa di posizione di
Domenico Messina, imprenditore de Il tavolo per le imprese e componente della famiglia Messina, editrice della testata MeridioNews. La vicenda Trivellopoli, fatta emergere dalle indagini della procura di Potenza, «impone una seria riflessione», si legge nella nota diffusa alla stampa dagli imprenditori.

L’inchiesta in questione è quella che ha coinvolto
Gianluca Gemelli, imprenditore augustese e compagno dell’ex ministra Federica Guidi, e Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria. Indagati per associazione a delinquere a Potenza in merito alla gestione di un molo nel porto di Augusta. Nelle indagini si cita anche Antonello Montante, numero uno di Confindustria Sicilia, recentemente confermato al vertice di Unioncamere ed ex paladino dell’antimafia finito nel tritacarne di un’inchiesta della procura di Caltanissetta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Secondo l’esponente de Il tavolo per le imprese, Lo Bello e Montante sono «due uomini che hanno fatto pubblicamente dell’antimafia una ragione di vita», motivo per il quale «sono moralmente obbligati a dare il buon esempio – spiega Messina – Sarebbe la più nobile manifestazione di rispetto verso il popolo siciliano e le istituzioni». I due volti noti ricoprono rispettivamente le cariche di presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e il presidente della Camera di Commercio di Siracusa, e «devono fare un deciso passo indietro, lasciare le cariche e attendere che la giustizia faccia il suo corso. Ci sarà tempo e modo per riproporsi, una volta definita con certezza la loro estraneità dai fatti contestati. Naturalmente, l’augurio è che la vicenda si concluda presto e bene».

Sulla vicenda ribattezzata
Trivellopoli, gli imprenditori de Il tavolo convergono sulla posizione espressa dal deputato regionale del M5S Giancarlo Cancelleri, che ha inviato una lettera alle associazioni di categoria per chiedere la sfiducia di Lo Bello e Montante. «L’immagine degli enti pubblici e delle istituzioni – conclude Domenico Messina – può essere recuperata solo attraverso un percorso di persuasione del cittadino, che parte dalla certezza che in ruoli pubblici siano presenti persone libere da qualsiasi coinvolgimento giudiziario».

Redazione

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