La percezione dello scollamento tra amministrazione e Consiglio comunale si allarga. Ne è prova evidente la seduta di ieri del Consiglio comunale. In aula avrebbero dovuto essere presenti, da convocazione del presidente, i tecnici del Comune, il responsabile della protezione civile e l’assessore alle infrastrutture Emilio Arcuri. Alle 17, quando si sono aperti i lavori, però, si è presentato il solo Nicola Di Bartolomeo, responsabile dell’area tecnica della Rigenerazione urbana e delle opere pubbliche. L’architetto non si è sottratto alle domande dei consiglieri e ha replicato colpo su colpo, anche con delle valutazioni degli uffici: ha raccontato la storia del ponte, relazionando sugli interventi effettuati. «I due ponti che compongono la struttura sono di qualità ottima e abbiamo la garanzia dei materiali costruttivi con cui sono stati edificati nel 1958. Si implementerà la segnaletica, probabilmente anche con il restringimento della carreggiata» ha spiegato il tecnico, che ha specificato che «il degrado è dovuto alle infiltrazioni di acqua piovana, il cui deflusso attualmente è garantito direttamente tramite fori sulla sede stradale».
Ma il ponte è sicuro? «La risposta è difficile da dare – dice ancora Di Bartolomeo, che si avvale anche della consulenza degli altri tecnici degli uffici – Se si mantiene con rigore il limite di velocità, riducendo se è il caso la carreggiata, il passaggio sul ponte è relativamente sicuro». Una replica che non soddisfa i consiglieri, specie per il fatto che non giunge al termine di una perizia accurata e quello su cui fa affidamento Di Bartolomeo non è un documento ufficiale e non reca la firma di nessun responsabile. «Sono stato avvisato solo ieri della convocazione – risponde – non ho avuto il tempo materiale di preparare una relazione firmata, ma posso assicurare che per me la questione di ponte Corleone è una priorità assoluta». «Se il ponte è relativamente sicuro – attacca il capogruppo del M5s, Ugo Forello – significa che è anche relativamente pericoloso. In queste condizioni, in mancanza di atti concreti che attestino la reale situazione della struttura, chiedo a nome di tutto il gruppo la chiusura del ponte. Nel dubbio, intanto si chiude».
Una perizia approfondita, che manca da molti anni, è stata comunque prevista. «Nel 2016 – continua Di Bartolomeo – è stato predisposto un piano indagini strutturali del ponte. Verifiche che costano 180 mila euro per un progetto che partirà non appena finanziato, dopo l’approvazione del bilancio». Questo tuttavia non ha tranquillizzato per niente i consiglieri, anche perché, come ricorda Mimmo Russo del gruppo misto, «questo capitolo era anche nel bilancio dello scorso anno, ma è scomparso, che fine ha fatto?». «Sono stati prelevati 270 mila euro dal fondo di riserva per il fondo Sant’Elia – polemizza Fabrizio Ferrandelli – ma di questo ne parleremo quando verrà in aula l’assessore Cusumano, credo quindi che ci si possa permettere di prelevare 180 mila euro per il ponte Corleone, senza bisogno di aspettare il bilancio. E se non sarà possibile le toglieremo dal cerimoniale del sindaco». E ancora Mimmo Russo aggiunge che i fondi si potrebbero reperire anche dichiarando la somma urgenza dell’intervento. «Tutte strade che possono e devono essere battute, che avrebbero dovuto già essere battute» continua il consigliere Russo, che lamenta, come altri, la mancanza in aula dei responsabili della protezione civile e dell’assessore, che arriverà solo dopo le 19.
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