Un video pubblicato sul sito di Repubblica Palermomostra due agenti che discutono con un uomo ammanettato fuori da una volante. Il migrante viene trascinato per terra e a un certo punto gli viene spruzzato sul volto lo spray urticante. La questura di Palermo ha spiegato che l’uomo è accusato di aver fatto una rapina in un bar in via Bari e che era stato portato all’ufficio stranieri a San Lorenzo per la fotosegnalazione. Lì il fermato sarebbe andato in escandescenza distruggendo le macchine fotografiche. L’uomo è stato poi portato fuori dagli uffici dove avrebbe continuato a non eseguire le indicazioni degli agenti che volevano portarlo in questura. Il fermato si trova per ora nell’ospedale Villa Sofia.
Un episodio che ha innescato rapidamente non poche reazioni contrarie. Come quella del capogruppo di Sinistra Comune Giusto Catania: «Se il Ministro degli Interni si sente autorizzato a sequestrare una nave della guardia costiera italiana impedendone l’attracco e costringendo quasi 200 persone a restare a bordo in violazione della Costituzione e di una quantità di leggi italiane e trattati internazionali – dice, alludendo alla recente vicenda della Diciotti -, è ovvio che ci si possa sentire autorizzati ad usare lo spray urticante contro un migrante immobilizzato. Quest’ultimo, dalle immagini di Repubblica, non sembra avere avuto alcuna possibilità di nuocere alla polizia. Riteniamo che questo sia un fatto grave ed in palese violazione dei diritti della persona».
«L’utilizzo dello spray urticante – continua – viene autorizzato solo in situazioni di particolare pericolo, dunque non quando una persona è ammanettata, secondo quanto attestato dal video del quotidiano. Tutto questo è grave e richiede a nostro avviso un intervento del Questore di Palermo, al quale chiediamo anche di spiegare all’opinione pubblica cosa sia accaduto e quali siano le responsabilità soggettive ed oggettive di una così triste vicenda. I numerosi episodi di razzismo verificatisi in queste settimane destano preoccupazione ed è necessario fugare qualsiasi dubbio sull’operato di polizia e forze dell’ordine palermitane, sempre attente alla tutela dei diritti fondamentali della persona».
(fonte: Ansa)
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