Politica siciliana, tutto come prima

L’inizio della legislatura non sembrava brutto. Buoni propositi, forse qualche annuncio di troppo, qualche atto di grande valenza politica all’insegna del cambiamento, come l’allontanamento del dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Ludovico Albert. Da allora, però, dalla politica siciliana, di positivo, è arrivato ben poco. Mentre le cose negative si susseguono a ritmo incessante.

Incredibile quello che sta succedendo con i circa 30 mila precari sparsi tra uffici ed enti della Regione e Comuni dell’Isola. Dove assistiamo a un gioco delle parti tra Governo regionale e Governo nazionale.

La proroga per quattro mesi dei contratti di questi circa 30 mila precari è sbagliata per almeno tre motivi. Il primo motivo è che la Regione, ormai, è senza soldi. Il secondo motivo è che non si può continuare a foraggiare il precariato politico, ignorando che ci sono centinaia di migliaia di giovani siciliani senza lavoro. Invece di buttare i soldi sul precariato si potrebbero impiegare queste risorse finanziarie in modo produttivo per creare veri posti di lavoro. Ma la politica siciliana continua a fare l’esatto contrario. Privilegiando, con i precari, i propri raccomandati.

Il terzo motivo che rende la proroga completamente sbagliata è che, a luglio, finiti gli effetti della Finanziaria del Governo Monti, questi 30 mila precari saranno di nuovo al punto di partenza. Ovvero in mezzo alla strada.

Invece di proseguire con la proroga – inutile, ma utile, forse, sotto il profilo elettorale, visto che si voterà il 24 febbraio per le elezioni politiche nazionali – si sarebbe potuto puntare all’istituzione di un salario minimo garantito, o di un salario d’ingresso, per tutti i disoccupati della Sicilia e non soltanto per i raccomandati della politica. Invece il Governo regionale presieduto da Rosario Crocetta e l’Assemblea regionale siciliana hanno preferito continuare con il clientelismo spicciolo.

Ma non è solo il delirio del precariato a rendere sempre più impresentabile la politica siciliana. Ieri sera – come abbiamo riferito questa mattina – la giunta regionale ha ‘pilotato’ una serie di nomine nella sanità di raro squallore. Nessuno dei commissari straordinari di Aziende sanitarie e ospedaliere nominati dall’attuale Governo regionale è estraneo ai giochi sporchi della politica. Così come nessuno dei commissari mandati a casa e nessuno dei commissari rimasti alla guida delle strutture sanitarie sono estranei alla deteriore politica siciliana.

Ricordiamo che, nel 2009, il Governo regionale dell’epoca aveva incaricato l’università ‘Bocconi’ di selezionare i direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia. Poi lo stesso esecutivo cestinò il lavoro svolto dalla ‘Bocconi’ e nominò tutti i segnalati dalla politica.

Questi signori, nominati dalla politica direttori generali, sono rimasti in carica come tali fino ad agosto dell’anno passato. Poi sono stati trasformati in commissari straordinari. Ora alcuni di loro sono stati sostituiti, altri sono rimasti in carica. Di fatto, il Governo Crocetta ha lasciato al proprio posto una decina di ‘manager’ nominati dal Governo Lombardo. E questo è già un fatto politico grave. Ma ancora più grave è che quei pochi commissari che sono subentrati ai vecchi sono stati scelti con gli stessi criteri della bassa politica.

Insomma, se nel 2009 erano stati ‘selezionati’ gli amici dell’onorevole Raffaele Lombardo, gli amici dell’onorevole Gianfranco Miccichè, gli amici dei vari potenti del Pdl e dell’Udc, i nuovi arrivati – e quelli che sono rimasti al proprio posto – sono stati selezionati (o sono rimasti al proprio posto) in base alle amicizie con i potenti del Pd, dell’Ud e via continuando. In pratica, non è cambiato nulla: la sanità pubblica siciliana resta al servizio dei Partiti per garantire ‘creste’, ‘mazzette’ e altro ancora sulle forniture, spesso finte. Una schifezza.

Tra i ‘manager’ che sono rimasti al proprio posto – e questo è veramente incredibile! – ci sono Salvatore Cirignotta, che ha dato una pessima prova all’Asp 6 di Palermo e, soprattutto, il ‘manager’ dell’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo, Carmelo Pullara, conosciuto anche come il ‘mago’ dei concorsi (anche noi di LinkSicilia, in verità, siamo stati u po’ ‘maghi’ come lui, se è vero che abbiamo scritto con qualche mese di anticipo i nomi dei vincitori dei concorsi per dirigenti tecnici e amministrativi ‘banditi’ dal ‘Civico’: dove la parola ‘banditi’ ha tanti significati…).

Fine dello sfascio e del mangia mangia? Ma quando mai! Si era parlato – ricordate’ – di decurtazione delle indennità dei dirigenti regionali. Ebbene, alle parole degli esponenti del Governo regionale non sono seguiti i fatti. E i dirigenti ‘ammuccano’.

Abbiamo letto su tanti giornali dello sblocco dei fondi europei. Bene: se questi fondi europei sono stati sbloccati come mai il Governo ha chiesto e ottenuto dall’Aula ben quattro mesi di esercizio provvisorio?

Per l’ennesima volta – imitando in questo il passato Governo regionale – l’attuale esecutivo ha annunciato l’abolizione di 13 società regionali. E’ vero? Non si capisce.

Sulle attività produttive ci si aspettava una svolta radicale, visto che tra gli sponsor d’eccezione dell’attuale Governo c’è il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, altro grande specialista degli annunci a effetto. Finora, in materia di attività produttive, a parte i soliti annunci, non abbiamo visto nulla di nuovo. In compenso, come già ricordato, abbiamo visto la proroga dei precari, con il silenzio di Confindustria Sicilia, i cui vertici sanno quando parlare ma, come si può notare, sanno anche quando devono tacere…

La verità è che tutta la politica siciliana, nel suo complesso, resta penosa. Anzi, diciamolo a chiare lettere: fa veramente…

 

 

 

 

 

Redazione

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