«Andare a lavoro, stamattina, non è stato affatto piacevole. Soprattutto se per aiutare gli altri, alla fine, ricevi violenza». Lo ha scritto sabato pomeriggio su Facebook Giovanna Nicolosi, un’ausiliaria del pronto soccorso del Policlinico di Catania, aggredita da un paziente arrivato con un dolore all’addome e mandato in sala d’attesa con un codice verde. «Io me la caverò con un bel po’ di giorni di prognosi – continua – Spero che questa persona che mi ha picchiata ingiustamente mentre svolgevo il mio lavoro venga punita dalla legge. Sono fiduciosa». Il fatto è avvenuto sabato nella struttura di via Santa Sofia e l’aggressore, un uomo di mezza età proveniente da un Comune dell’hinterland cittadino, è stato arrestato dalla polizia, intervenuta sul posto.
In base alla ricostruzione fornita stamattina dal quotidiano La Sicilia, l’uomo si è presentato in ospedale lamentando un dolore all’addome. L’ausiliaria, dopo un primo controllo, lo avrebbe rimandato in sala d’attesa per aspettare esami più completi. Un semplice codice verde, che avrebbe dovuto lasciare lo spazio per essere curati ai pazienti arrivati con codici di gravità superiore. L’uomo, però, dopo qualche minuto d’attesa avrebbe cominciato a pretendere di essere visitato con più celerità e, alla richiesta della lavoratrice di allontanarsi, avrebbe reagito spingendola con forza e facendola cadere per terra.
L’intervento dei colleghi e dell’agente di polizia in servizio sul posto sarebbe servito a bloccare l’uomo che, subito dopo, è stato portato via. «È una vergogna – dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Federazione sindacati indipendenti – Grazie alle nostre denunce al questore, all’epoca Marcello Cardona, eravamo riusciti a fare installare un bottone collegato con le forze dell’ordine. Pigiandolo arrivava la pattuglia della polizia, senza passare dal centralino e quindi guadagnando tempo. Bene, nel nuovo pronto soccorso del Policlinico questo sistema non è stato installato». Da quanto, a metà novembre, il reparto di emergenza è stato trasferito dal Vittorio Emanuele di via Plebiscito alla nuova struttura al di là della circonvallazione si tratterebbe della prima aggressione subita dal personale.
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