Policlinico Messina, mozzarelle scadute ai pazienti Denunciata ditta di ristorazione, prodotti sequestrati

Mozzarelle scadute somministrate ai pazienti. È quanto accaduto al Policlinico universitario di Messina la sera lunedì scorso. Ad accorgersene il parente di un degente, un carabiniere che ha immediatamente allertato i colleghi, dando il la a un’indagine e al sequestro dei latticini. Immediati pure i provvedimenti della dirigenza del Gaetano Martino, che applicherà una penale alla ditta erogatrice del servizio.

Come riportato oggi sulla Gazzetta del Sud, è stato un maresciallo dei carabinieri in visita ad un parente – a sua volta un ex militare dell’arma – ricoverato nel reparto di medicina interna, ad accorgersi che la mozzarella sul vassoio della cena era scaduta. Al pari di quella di altri pazienti. Dopo aver segnalato la cosa alla direzione dell’ospedale, ha avvertito i colleghi della stazione di Gazzi, che hanno sequestrato i prodotti alimentari in giacenza e denunciato la ditta titolare del servizio di ristorazione, la Euroristorazione Srl di Vicenza, per somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione e commercio di sostanze alimentari nocive.

Erano due le confezioni, si apprende da fonti ufficiali del Policlinico, scadute da due giorni, il 22 agosto. È stata immediatamente avviata un’indagine interna e alla Euroristorazione Srl è stata inviata una lettera di contestazione, con la comunicazione dell’intenzione di applicare una penale, nella misura più alta possibile, per non aver vigilato sul rispetto degli standard di sicurezza previsti dal capitolato. La stessa società veneta ha comunicato ai vertici del nosocomio di aver adottato provvedimenti disciplinari contro i dipendenti responsabili dell’accaduto, precisando che, in ogni caso, si tratta di «errore umano».

Ieri, al Policlinico, anche i controlli del Sian, il servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Azienda sanitaria provinciale. Sono stati acquisiti documenti relativi all’azienda vicentina, soprattutto in relazione all’attività di smistamento dei pasti. Non sono stati trovati, in ogni caso, altri alimenti pericolosi, né è stata adottata alcuna sanzione. Nessuna conseguenza accertata nemmeno per i pazienti, al di là dei problemi di salute che già li obbligano alla degenza in ospedale.

Fabio Bonasera

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