L’appetito vien mangiando. Dopo avere superato Teramo e Juve Stabia nei playoff del girone, il Palermo vuole continuare a stupire imponendosi nel doppio confronto con l’Avellino valido per il primo turno della fase nazionale dei playoff di serie C. La gara di andata, che coincide con una giornata particolare e ricca di contenuti emotivi per il capoluogo siciliano in virtù della commemorazione del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta in occasione del ventinovesimo anniversario della strage di Capaci, è in programma oggi al Barbera alle ore 17,30. Ha ragione il tecnico degli irpini Braglia quando dice che questo è un Palermo diverso rispetto a quello visto durante la regular season. Gli ultimi risultati – i rosanero sono reduci da quattro vittorie consecutive tra la fine della stagione regolare e i playoff del girone e vantano una serie di sette risultati utili di fila – hanno dato fiducia e autostima ad un gruppo totalmente rigenerato dalla cura Filippi (8 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte il bilancio attuale del tecnico di Partinico promosso a fine febbraio alla guida della prima squadra dopo l’esonero di Boscaglia), in ottime condizioni di salute e in grado, in questo momento, di dare del filo da torcere a qualsiasi avversario. Anche ad una compagine come l’Avellino che, nonostante il calo accusato nell’ultimo segmento della stagione regolare e testimoniato da uno score di cinque punti nelle ultime cinque partite, è stata e rimane una delle squadre più competitive del campionato.
La formazione biancoverde, che si è classificata al terzo posto, è peraltro l’unica del girone C ad avere battuto il Palermo in questa stagione sia all’andata che al ritorno (ed è curioso il fatto che a lasciare il segno siano stati nel doppio confronto due palermitani, il centrocampista D’Angelo e il difensore Luigi Silvestri) senza, oltretutto, subire gol. «L’Avellino parte favorito, lo dicono i numeri di questa stagione – ha sottolineato Filippi che in sala stampa ha espresso le proprie sensazioni anche in relazione al momento in cui si fermerà il gioco per ricordare la strage di Capaci – affronteremo una squadra tosta, compatta, composta da giocatori esperti e guidata da un allenatore che ha fatto la storia in questa categoria. Detto questo, però, sono fiducioso perché la mia squadra sta bene fisicamente e mentalmente, si allena benissimo e applica in campo ciò che le viene chiesto». Il fatto che contrariamente ai rosanero gli uomini di Braglia sono fermi da tre settimane potrebbe essere una delle chiavi della partita: «Non so chi sarà avvantaggiato da questo punto di vista perché se è vero che noi non abbiamo perso il ritmo è anche vero che giocando sempre, al di là di qualche acciacco, capita di subire qualche squalifica come quella di Luperini. In ogni caso, sappiamo che per passare il turno dovremo andare al di là di ogni aspettativa e tirare fuori ciò che non abbiamo. Abbiamo preparato il match nei dettagli e siamo pronti a giocarci questa partita che dovremo affrontare con la stessa testa, le stesse gambe e lo stesso cuore che abbiamo messo in campo nei primi due turni dei playoff del girone».
Sono ventitré i convocati. Nell’elenco, di cui a proposito di giocatori fermi ai box non fanno parte Lucca, Rauti e il secondo portiere Fallani, figurano anche Somma e Palazzi reduci da oltre un mese di stop forzato rispettivamente per una tendinopatia all’alluce ed una tallonite. Entrambi sono tornati ad allenarsi in gruppo negli ultimi due giorni ma il loro rientro tra gli effettivi non equivale automaticamente ad un impiego nell’undici titolare. Filippi, infatti, ha trovato un determinato assetto con un nucleo di giocatori ed è anche per questa ragione che, salvo sorprese dell’ultim’ora, opterà per la linea della continuità dando fiducia ad elementi più rodati. In difesa, dunque, la prima fila resta occupata da Lancini (che ha smaltito la botta al piede che mercoledì lo ha costretto a lasciare il campo durante il secondo tempo), Marconi e uno tra Marong e Peretti tenendo presente che Accardi, schierato a Castellammare di Stabia come esterno destro in mediana, resta tra i candidati anche per un posto nella retroguardia a tre. In questo caso sulla fascia a centrocampo avrebbe la strada spianata Doda, in vantaggio nel caso specifico nei confronti del convalescente Almici. E a proposito di centrocampo, è corsa a due per la sostituzione dello squalificato Luperini. Con Martin defilato, a contendersi una maglia al fianco di De Rose sono Odjer, reduce da un fastidio all’adduttore, e Broh, con il secondo favorito. In attacco, inoltre, è da valutare la titolarità di Saraniti. Il numero 9 rosanero («E’ un giocatore per noi importantissimo e con questo atteggiamento può risultare determinante», ha dichiarato Filippi) scalpita e a differenza di mercoledì potrebbe partire dal primo minuto supportato sulla trequarti da Kanouté e Floriano con Santana e Silipo inquadrati come jolly da calare sul tavolo verde del Barbera a partita in corso.
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