Con la stagione estiva della ripartenza post-Covid 19 ancora nel vivo, continuano i controlli delle forze dell’ordine negli stabilimenti balneari del litorale Playa di Catania. Un’attività su più fronti, che ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa, insieme ai colleghi del 12esimo reggimento Sicilia e del Nucleo etneo ispettorato del lavoro insieme al personale Asp.
Una delle verifiche, in particolare, è terminata con la denuncia di un 23enne catanese, gestore di uno dei lidi, che avrebbe omesso di inviare a visita medica di idoneità alla mansione due lavoratori, esponendosi così a una multa di 1.228 euro. Più 500 euro per aver comunicato in ritardo l’assunzione di un’altra persona e 350 euro di contributi non versati. I guai, però, non riguardavano soltanto l’aspetto occupazionale: i controlli, infatti, hanno evidenziato anche la generale mancanza d’igiene e la presenza di prodotti alimentari non tracciabili, per una sanzione amministrativa del totale di 2.500 euro.
A venire controllata nella stessa giornata è stata anche la circolazione stradale, con l’identificazione di una trentina di persone e la verifica di una quindicina di veicoli. Su alcuni di questi sono state riscontrate la mancata copertura assicurativa, la guida senza patente e la mancata revisione periodica. Con un totale di oltre 7mila euro di sanzioni, tre veicoli sottoposti a fermo o sequestro amministrativo e tre carte di circolazione ritirate. I militari hanno così scoperto un 36enne alla guida sprovvisto di patente, mai conseguita: era già la seconda volta che gli veniva contestato nel giro di due anni, portando così a una denuncia a suo carico.
Stessa sorte per un 33enne di Carlentini che avrebbe reso ai carabinieri false informazioni sulla sua identità e per un 25enne catanese che, durante la perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico a scatto con una lama lunga 7 cm. Sono poi stati segnalati in prefettura altri quattro uomini, dai 23 ai 36 anni, sorpresi con piccole quantità di sostanze stupefacenti. È andata meglio, infine, a quanti sono sottoposti ai domiciliari e altre misure restrittive presso le proprie abitazioni in zona, trovati tutti regolarmente in casa.
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