Non ci sono fotografie, testimoni o prove inconfutabili. Eppure il Pittigate, ovvero la presunta partecipazione del ministro degli Interni Angelino Alfano all’inaugurazione del ristorante Pitti di Catania lo scorso anno, continua a fare parlare politici, giornalisti e curiosi. Un interesse nato dai sigilli apposti qualche giorno fa al locale del centro dalla squadra mobile etnea poiché la Sangiuliano srl, che lo gestisce, sarebbe riconducibile a Salvatore Caruso. Uomo, quest’ultimo, accusato di essere un prestanome del boss Roberto Vacante, genero di Salvatore Santapaola e volto imprenditoriale di Cosa nostra catanese. MeridioNews ricostruisce tutti i passaggi della vicenda che ha interessato perfino i vertici nazionali del Movimento 5 stelle riuniti in questi giorni a Palermo. Partendo da un dato: l’inaugurazione del locale era prevista per le 20 del 29 settembre 2015.
Perché il 29 settembre 2015 il ministro dell’Interno Angelino Alfano si trovava a Catania?
Il titolare del Viminale era in città per prendere parte alla festa della polizia di Stato che si celebra ogni anno in occasione della giornata del protettore delle forze dell’ordine, San Michele Arcangelo. Secondo la scaletta istituzionale, è prevista alle 18 una messa alla Cattedrale di piazza Duomo. Mentre alle 20.30 tutte le autorità sono attese al teatro Massimo Bellini per il concerto della banda della polizia e del cantante Mario Biondi. Tra i due appuntamenti, l’amministrazione riesce a fissare una visita al Palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele. Sul sito ufficiale della polizia una gallery riporta le immagini di Alfano seduto accanto al sindaco Enzo Bianco in chiesa. Del ministro a teatro, però, negli scatti non c’è traccia. Accanto al primo cittadino etneo, nella platea del Bellini, c’è l’allora capo della polizia Alessandro Pansa.
Da cosa nasce la polemica sulla presenza di Alfano a Catania?
A questo punto entra in gioco il blogger Massimo Malerba che cura il Violapost. In un articolo da lui pubblicato si legge che, dopo la messa, il primo cittadino etneo e Alfano si sono diretti verso Palazzo della Cultura. Ad accompagnarli un lungo codazzo di autorità, agenti della scorta, poliziotti e dirigenti delle forze dell’ordine. Ai quali si aggiunge un imponente dispiegamento di mezzi istituzionali: decine di auto blu. Il tutto documentato da video e foto. «Il sindaco ha fatto vedere al ministro una mostra che si teneva a Palazzo Platamone», spiega il portavoce di Bianco Giovanni Iozzia. Secondo Malerba, autore delle immagini che immortalano il corteo che da piazza Duomo arriva al Palazzo Platamone, «siamo tra le 20 e le 20.30, più o meno». In quei giorni nella sede dell’assessorato alla Cultura si susseguivano i diversi appuntamenti del festival iArt.
Che c’entra l’inaugurazione del ristorante Pitti di via di Sangiuliano?
Per permettere la partecipazione delle autorità al concerto del teatro Bellini e l’esposizione delle auto di polizia in piazza Teatro Massimo, viene chiusa al traffico una parte di via di Sangiuliano e viene sgomberata piazza Manganelli, dove trovano spazio per la sosta le auto blu. Un fatto che costa multe salate ai residenti, che lamentano anche di non essere stati informati per tempo dalla polizia municipale. A questo dato, però, va aggiunto un ulteriore elemento. È lo stesso blogger Malerba a sollevare il caso, sostenendo che Alfano abbia preso parte alla festa di apertura al pubblico del locale Pitti. Di cui all’epoca poco si sapeva, ma che oggi gli investigatori ritengono collegato in vario modo al boss Roberto Vacante, imparentato direttamente con i Santapaola.
Della presenza del titolare del Viminale al ristorante Pitti non ci sono evidenze: il ministro non si vede in nessuna delle foto pubblicate online, i titolari dell’esercizio commerciale hanno smentito la sua presenza a MeridioNews in tempi non sospetti e lo stesso Massimo Malerba chiarisce di non avere visto la scena con i suoi occhi, ma di avere riportato il racconto di una sua fonte da lui ritenuta affidabile. È poi una cittadina ad aggiungere, a questa testata, un dettaglio: «Ho visto tutto, Alfano c’era», dice. E il suo racconto continua: «Ero in auto e ho visto Alfano che scendeva da una macchina grigia in sosta davanti al ristorante, intorno alle 19.30». Dove sia andato il ministro scendendo dalla macchina, però, la cittadina non sa dirlo. In base alle verifiche effettuate da MeridioNews, a quell’ora verosimilmente Angelino Alfano si trovava ancora nei pressi della Cattedrale, a piedi in via Vittorio Emanuele, come riportano i video. Inoltre: l‘inaugurazione del ristorante Pitti era fissata per le 20, almeno mezz’ora dopo il momento raccontato dalla catanese.
Cosa c’è di sicuro su come Angelino Alfano abbia trascorso la sua serata nel capoluogo etneo?
Secondo una fonte di MeridioNews, intorno alle 22.30 il ministro è andato a cenare nel locale Ciciulena, all’angolo tra via di Sangiuliano e via Sant’Orsola. A pochi metri di distanza dal ristorante Pitti. Un appuntamento annunciato, tant’è che agli avventori è stato negato l’accesso al primo piano perché riservato al titolare del Viminale. E già due ore prima il ristorante era pieno di agenti che ne controllavano ogni millimetro: «Ero lì a cena con il mio compagno e ho assistito alla scena. Quando stavamo uscendo – continua la fonte – è arrivato Alfano con una coda di gente che sbucava a piedi proprio da via Sant’Orsola. E poi sono entrati tutti dentro. Prima di arrivare da Ciciulena sono passata anche dal Pitti – prosegue la testimonianza – Lì non c’era affatto il dispiegamento di forze che ho trovato nel locale dove invece era atteso Angelino Alfano». Una conferma dell’avvenuta cena arriva pure da ambienti vicini ai gestori del ristorante.
Perché se ne parla ancora, a quasi un anno di distanza?
Il caso di Alfano all’inaugurazione del Pitti – a partire dall’articolo di Malerba – ha scatenato la politica. L’anno scorso Alfano ha tacciato di «imbecillità» la notizia diffusa dal blog Violapost. Qualche tempo dopo il caso è finito al centro di un’interrogazione parlamentare firmata da Walter Rizzetto di Alternativa libera in cui si chiedeva chiarezza sull’episodio. A rispondere il vice di Alfano Filippo Bubbico, il quale ha spiegato nel dettaglio i costi sostenuti dallo Stato per l’appuntamento siciliano del ministro ma non ha fatto riferimento alla eventuale presenza al ristorante Pitti. La notizia è stata di nuovo sollevata nei giorni scorsi da Il fatto quotidiano e, successivamente, ripresa dal senatore Mario Giarrusso e dal gotha del Movimento 5 stelle, nel corso della convention di questi giorni a Palermo. Ancora una volta, il ministro Alfano ha smentito la notizia. «Non ho partecipato a quella inaugurazione e non ho mai messo piede in quel ristorante», ha scritto sul suo profilo Facebook. E stavolta ha minacciato di querela i giornalisti e gli avversari politici.
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