«Rigenerazione urbana, mentale ed emotiva». È questo il cuore che sta alla base dell’iniziativa Pitta la chiazza, giunta quest’anno alla quarta edizione, organizzata dall’associazione Officina RIgenerazione di Cinisi. Una manifestazione che ha permesso ai bimbi del paese di riappropriarsi e invadere di colori e allegria piazzetta XXIV Maggio, alle spalle di corso Umberto, fino a qualche anno fa in stato di abbandono e dimenticata dai più. «Pitta la chiazza è un evento pensato da sempre, dalle origini dell’associazione, per i più piccoli e le loro famiglie, con l’unico intento di farli sfogare e riportarli per strada, un po’ come facevamo noi grandi durante la nostra infanzia – racconta la presidente dell’associazione, Claudia Nigrelli – E questa idea di farli disegnare e colorare per terra è un po’ il simbolo proprio di quello a cui si dedicava la nostra generazione, a dispetto di quella attuale spesso presa più da smartphone e tablet, che non permettono di vivere con la stessa spensieratezza che contraddistingueva i nostri tempi».
Lo scenario è davvero da sogno: la villetta è circondata da grandi palloncini colorati e il marciapiede alla base della staccionata bianca che la delimita è disegnato con gessetti e forme di ogni tipo. E poi ci sono le sculture create riciclando il cartone dei fiorai e le panchine create con pedane di legno dipinte e fantasia. «Tutto il contorno, dagli addobbi al materiale, lo mettiamo noi, produciamo tutto con le nostre mani – continua Claudia – Ci ritroviamo quasi tutte le sere qui, nella sede dell’associazione, e ci mettiamo davvero l’anima. Un’idea che funziona e che arriva quest’anno alla quarta edizione, un compleanno che coincide anche quello dell’Officina, nata all’indomani delle elezioni a luglio 2014 e riunisce persone tutte di Cinisi».
Tutti fanno tutto, ognuno con la sua specializzazione: «Siamo un gruppo molto coeso, quando siamo tutti insieme l’ingranaggio va da sé, perché prima che colleghi di associazione, siamo amici». Amici uniti da sogni comuni, uno fra tutto quello di consentire ai giovanissimi di riappropriarsi del proprio tempo e degli spazi del paese, a partire da quella piazzetta dove ha sede l’associazione. «Nasciamo proprio qui, in questo luogo oggi pieno di bambini e festoni, una piazzetta da recuperare, dove prima non esisteva il chioschetto, non c’era nulla, solo alcuni ragazzini che a volte stavano fino a tardi e non avevano buonissime compagnie». Dal 2014 però la porta dell’Officina è sempre rimasta aperta, un primissimo approccio, questo, per coinvolgere più gente possibile.
«Offrivamo pennelli e colori e convincevamo i ragazzi a dipingere con noi, oppure bastava uscire un pallone per giocare tutti assieme – racconta la presidente – Tutte idee, queste come molte altre, per riprendere soprattutto i ragazzi che non vivono situazioni familiari semplici e serene». E poi i laboratori, i progetti, le collaborazioni come quella con Casa Memoria. «Noi ci autofinanziamo – prosegue -, ma devo ringraziare tutte le attività commerciali di Cinisi che dal primo anno fino ad oggi ci hanno sempre supportato e quindi riusciamo a realizzare tutto questo anche grazie alla loro sponsorizzazione». Il resto nasce dalla fantasia di questo gruppo di amici e di soci e dalla capacità di riciclare e rigenerare, di ridare nuova vita agli oggetti, dal cartone alle scatole di latta. «Il territorio ha sempre risposto benissimo – conclude – e poi noi siamo sbriusissimi, quando arriviamo nei posti si vede proprio una presenza officinale quasi, di rigenerazione in tutti i sensi».
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