Pippo Maniero presenta la gara contro il Milan «La gente del Barbera può fare la differenza»

«Sarà una partita interessante, perché il Milan arriva dalla vittoria nel derby e, a livello di morale, sarà al massimo. Anche il Palermo ha un nuovo entusiasmo dopo il cambio di allenatore e sicuramente sarà difficile da affrontare». Pippo Maniero, ex attaccante, che in carriera ha avuto dei trascorsi sia in rosanero che in rossonero, inquadra così la gara che questa sera si giocherà allo stadio Barbera. Sei mesi al Milan (stagione 1998/99) con un bilancio di tre gol in 13 partite, periodo dopo il quale passò al Venezia dove ha giocato fino al 2002 siglando 54 reti. Poi, nell’estate che ha segnato l’arrivo di Zamparini a Palermo, Maniero ha vestito la maglia rosanero realizzando 13 reti in 31 apparizioni e sfiorando la serie B con il quinto posto finale.

Lo stesso attaccante ricorda bene quell’annata in cui il Palermo si è giocato le speranze di essere promosso in A proprio all’ultima giornata di campionato: «È stata una stagione sfortunata dal punto di vista della squadra: siamo arrivati all’ultima partita a un passo dalla serie A. Giocavamo a Lecce e il vincitore sarebbe stato promosso. Alla fine hanno vinto loro ed è andato tutto storto». Le soddisfazioni, però, sono arrivate ugualmente a livello individuale: «Sono andato in doppia cifra con i gol, quindi la ritengo una stagione positiva. Quello che ricordo con più affetto è il calore che questi tifosi ti sanno trasmettere allo stadio o durante la settimana quando passeggi per il centro. A Palermo il calcio è vissuto in maniera diversa da tutte le altre città e i tifosi te lo fanno sentire e te lo fanno vedere perché lo stadio era sempre pieno e quando giocavamo in casa era un vero spettacolo».

La vittoria nel derby ha dato sicuramente un rinnovato entusiasmo alla truppa rossonera e il 3-0 rifilato all’Inter è una conseguenza del carattere di questa squadra. «Se il Milan continua con lo stesso carattere dell’ultima gara – afferma Maniero –, è sulla buona strada. Il lavoro che sta facendo Mihajlovic sta dando i suoi frutti. Ha trovato il giusto assetto per la squadra e i giusti giocatori, il difficile ora è mantenere questo tipo di condizione». L’obiettivo Champions League, però, appare ancora lontano dalla posizione di classifica della squadra di Mihajlovic: «Il derby dà grande entusiasmo, quando lo vinci, quindi i rossoneri sono in una posizione di vantaggio a livello psicologico. Bisognerà vedere per quante gare durerà, se riuscirà a fare un filotto di partite vinte per poi tirare le somme. Davanti sicuramente stanno viaggiando molto forte e tenere quel passo non è facile».

Anche il Palermo può contare su un rinnovato entusiasmo e sulle novità apportate da Guillermo Barros Schelotto: «I giocatori devono seguire il nuovo mister – continua Maniero – che avrà le sue idee e devono essere bravi a capirlo il più in fretta possibile. In queste prime partite ha fatto vedere che è un ottimo allenatore, Palermo è una piazza importante dove l’entusiasmo fa la differenza, quindi meglio lavora il mister e più i tifosi lo seguiranno nel suo percorso. Sono solo i risultati che alla fine ti danno ragione o meno, ma per il momento è partito con il piede giusto». Ciò che secondo l’ex attaccante potrà rivelarsi decisivo è il supporto del pubblico: «Si tratta di un fattore che conta tanto. In una piazza come Palermo, lo stadio pieno è un vantaggio per la squadra e uno svantaggio per gli avversari. Questo è un punto di forza non trascurabile. Mi dispiace vedere che la gente non va allo stadio. Anche i giocatori ne risentono, perché magari senti lontano il calore dei tifosi e non lo percepisci. Però anche i tifosi hanno bisogno di rendersi conto che la squadra dà il massimo per cercare di vincere le partite».

L’attaccante non si tira indietro neppure quando gli viene chiesto come potrà andare la partita: «Un pronostico è sempre difficile, specie quando vorresti che tutte e due le squadre andassero bene. In questo momento vedo leggermente favorito il Milan, sia per il discorso entusiasmo, sia per la differenza tecnica a livello di giocatori, ma è una partita aperta a qualsiasi tipo di risultato». Su chi potrà essere decisivo, invece, Maniero non ha dubbi: «Solitamente sono gli attaccanti a essere decisivi, perciò direi Gilardino da una parte e Bacca dall’altra. Sono loro che potranno mettere in difficoltà le difese avversarie. E non dimentichiamo pedine spesso determinanti come Vazquez per i rosanero e Niang e Bonaventura per i rossoneri, che possono risolvere la gara in qualsiasi momento».

Oggi Pippo Maniero è ancora nel mondo del calcio, un mondo che ha segnato la sua vita e che non vuole lasciare: «Alleno una squadra a livello dilettantistico vicino casa (l’Albignasego, ndr), ho intrapreso questa avventura da quattro anni. Per il momento faccio la gavetta, come si faceva anche quando dovevi cominciare a giocare. Spero, più avanti, di allenare anche squadre più importanti, ma per il momento mi godo quello che sto facendo perché mi diverto e lo faccio con entusiasmo. Cerco di migliorare come allenatore – conclude l’ex giocatore –, perché giocare è una cosa, allenare invece è un’altra e c’è bisogno di fare esperienza».

Luca Di Noto

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