Piazzetta Mediterraneo, dall’abbandono alla rinascita L’impegno del Comune: «Diventerà uno spazio verde»

Chiesa per 400 anni, discarica per quasi 70, giardino autogestito per altri quattro. Una direzione, quest’ultima, che per piazzetta Mediterraneo, l’area che si trova tra le vie Porta di Castro e Benfratelli, a pochi passi dal mercato di Ballarò, sembra essersi istituzionalizzata. Il Comune ha predisposto una convenzione ventennale con l’Istituto diocesano di sostentamento per il clero, proprietario dello spazio, per impiantarvi del verde e renderlo una zona per la socializzazione, a servizio del quartiere Albergheria.

Piazzetta Mediterraneo non è nata come pubblica piazza. In questo rettangolo di terra dal 1533 al 1943 si trovava la chiesa di San Pietro in Vinculis, che per secoli formò un tutt’uno con l’adiacente convento-ospedale Ordine dei Fatebenefratelli (formato dai discepoli di San Giovanni di Dio) e che attualmente ospita il liceo scientifico statale Benedetto Croce. Il 7 gennaio 1943 la chiesa fu completamente distrutta dai bombardieri americani della 9ª Usaaf (United States Army Air Forces) durante uno dei diversi raid aerei che Palermo subì durante la seconda guerra mondiale. Alle macerie si aggiunsero presto i rifiuti, trasformando l’ex luogo sacro in una discarica. L’oblio viene spezzato solo poco tempo fa, nel giugno 2011, quando i ragazzi del comitato Mediterraneo Antirazzista e del gruppo I Giardinieri di Santa Rosalia-Albergheri(ll)a ripulirono l’area da spazzatura e detriti, addobbandola con piante e panchine fatte con materiali di fortuna, ribattezzandola appunto Piazzetta Mediterraneo.

Negli ultimi quattro anni lo spazio è stato reso vivo grazie a incontri, feste di quartiere, o più semplicemente dai bambini dei dintorni che avevano finalmente un punto di ritrovo per giocare. Ora Palazzo delle Aquile ha deciso di ufficializzare la situazione prendendo l’area in comodato d’uso gratuito dall’ente ecclesiastico – tramite una convenzione stilata dalla Giunta comunale che sarà firmata nei prossimi giorni – così da acquisirla al demanio comunale per i prossimi 20 anni. L’amministrazione si farà carico di tutte le spese inerenti ai lavori e alle tasse, e nel frattempo diversi uffici comunali stanno lavorando al progetto di riqualificazione, per rendere più verde la piazzetta e aumentarne le dimensioni.

Infatti nella convenzione è fatto esplicito riferimento alla circostanza che l’area in concessione include anche la striscia di terra, attigua ma separata da un muro, attualmente utilizzata «senza legittimo titolo» (come riporta il testo dell’accordo) dal liceo Croce come posteggio per motorini. Un preciso obbligo, quello di riprendere possesso di questa porzione di terreno, che è addirittura causa di risoluzione della convenzione stessa, come la mancata conversione a spazio verde.

Peccato che finora nessuno abbia comunicato niente ai responsabili dell’istituto scolastico. Anche a causa della confusione sui confini catastali delle varie particelle (nella convenzione è previsto l’impegno del Comune a rettificare i dati entro un anno), la striscia in questione è usata – come confermano i dipendenti della scuola – da moltissimo tempo come parcheggio, e il muro è presente da almeno 30 anni. Per questo ci si chiede come mai fin quando piazzetta Mediterraneo era una discarica nessuno abbia avanzato richieste sul pezzetto di terra usato dai ragazzi per posteggiare i loro motorini. «Avrei gradito – osserva Simonetta Calafiore, dirigente scolastico liceo Croce – una comunicazione, anche se informale. Finora lo spazio è stato usato da me e dai dirigenti che mi hanno preceduta in assoluta buona fede. Intanto mi sto informando con la Provincia (proprietaria della scuola, ndr) e col Comune. Comunque, se e quando saremo interpellati dall’amministrazione comunale, saremo pronti a trovare una soluzione».

Le preoccupazioni derivano dal fatto che il cancello di accesso al posteggio su via Benfratelli è una delle vie di fuga in caso di emergenza. «Se dovessero far arretrare il cancello – continua la dirigente – o sostituirlo con un muro, bisognerà verificare le condizioni di sicurezza per gli studenti. Spero che in fase di redazione del progetto gli uffici comunali ci consultino». E conclude con una piccola stoccata al Comune: «La tempestività in questa situazione non è la stessa che abbiamo ricevuto quando abbiamo più volte chiesto un sopralluogo per verificare la pericolosità di uno dei muri dell’ex chiesa che si affaccia sul posteggio. In quel caso mi sono dovuta muovere col mio responsabile della sicurezza».

Massimo Gucciardo

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