Piazza Verdi, in centinaia per i diritti Lgbtqi «La legge Cirinnà è un ripiego, ma va votata»

«Scendiamo in piazza perché è in piazza che noi, noi froci, noi lesbiche, noi trans, noi bisessuali, noi queer dobbiamo stare per essere visibili, per urlare la nostra rabbia per un dibattito parlamentare che ci mortifica». Sono queste le motivazioni che hanno spinto il movimento Lgbtqi di Palermo a scendere nuovamente in strada. Appena approdata la legge Cirinnà, che dovrebbe regolamentare le unioni civili, in parlamento lo slogan era è ora, oggi in piazza si urla: il tempo è scaduto

Il motivo è sempre lo stesso: sensibilizzare la società civile e il parlamento sulla legge sulla norma in discussione a Roma, che i diretti interessati trovano «assolutamente inadeguata». E Palermo ha risposto positivamente all’appello. Sono a centinaia in piazza Verdi al fianco degli attivisti. «La situazione è critica, quasi disperata, dopo gli ultimi avvenimenti in parlamento le cose invece di migliorare stanno paradossalmente peggiorando – dice Massimo Milani, presidente del Palermo Pride – siamo sempre stati critici su questa legge perché noi siamo per la parificazione dei diritti per tutti, matrimonio e adozione per tutti. Non c’è differenza tra le diverse sessualità, lo dice il terzo articolo della Costituzione». 

«C’è gente – continua – che aspetta l’approvazione per adottare un figlio e noi non possiamo aspettare oltre. Prendiamo atto di questa legge che è un ripiego ma almeno la votino assumendosi una responsabilità non la limitino oltre, come stanno provando a fare». Inoltre durante la manifestazione è stata ufficializzata la data dell Pride 2016 a Palermo: «sarà il 18 giugno – dice Mariangela Di Gangi, membro del direttivo del Palermo Pride – e il tema sarà quello delle migrazioni, un tema che non potevamo più ignorare‎. Le migrazioni di gente che arriva nel nostro paese in cerca di una nuova vita, dei giovani che abbandonano il Sud carichi di speranza e vanno a cercare fortuna altrove. Ma anche la migrazione dei corpi, sessuale, intesa come cambiamento». 

Il Palermo Pride quest’anno avrà una nuova struttura per consentire di aprirsi maggiormente alla città, affrontando insieme diversi argomenti e potere coinvolgere più persone possibile, sebbene il Pride cittadino sia già da anni molto inclusivo, accogliendo al suo interno una rosa vastissima di associazioni. «Abbiamo deciso di dividerci in gruppi di lavoro – prosegue – Ci sarà un gruppo che discute sulla tutela della salute, un altro sull’educazione affettiva, uno sulle migrazioni appunto, sugli spazi pubblici, sui diritti lgbtqi in città. In questo modo dovrebbe riuscire più facile alla gente mettersi in contatto con noi – conclude – e partecipare a questo largo dibattito».

Alessia Rotolo

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