«Purtroppo, certe cose forse le sistemano in prossimità delle elezioni, il sistema è questo». Il commento di Sergio Comis è piuttosto sconsolato. L’uomo, che gestisce una gelateria in piazza Teatro Massimo, si riferisce alle condizioni della fontana monumentale settecentesca disegnata da Giovanni Battista Vaccarini, che sorge al centro della piazza. Vandalizzata due anni fa, quando ignoti spezzarono uno dei gradoni, e da allora mai riparata. Era il 13 giugno del 2015 e – informati del danneggiamento dalla polizia municipale – i dipendenti di Multiservizi intervennero, portando via la lastra di marmo che era rimasta a terra, staccata. Per qualche tempo quell’angolo della Fontana dei delfini rimase transennato. Poi calò il silenzio.
Tra gli assessori dell’amministrazione comunale c’è una vaga incertezza su chi abbia la competenza di ripristinare la struttura. In un primo momento, contattato da MeridioNews, il responsabile alla Cultura Orazio Licandro suggerisce di bussare alla porta di Salvo Di Salvo, che ha invece la delega all’Urbanistica. Il quale, però, spiegando che l’intervento sarebbe di restauro e non di ripristino, dichiara che la vicenda deve essere seguita proprio da Licandro. E racconta che, pochi mesi fa, è stato effettuata dal Comune una ricognizione sullo stato della pavimentazione della piazza. Al termine della quale gli autori non gli avrebbero minimamente segnalato il gradone rotto.
Licandro, leggermente spazientito («Giochiamo sulle parole, la Cultura non fa interventi materiali di restauro»), per lo meno si mette a disposizione per cercare informazioni. Anche per capire che fine abbia fatto il frammento preso in consegna dalla municipalizzata del Comune etneo. E le trova. «Il gradone danneggiato manca di un pezzo – spiega – la fornitura del marmo è stata chiesta da Multiservizi, che è dunque l’ente competente in questo caso. Bisogna vedere perché mai la cosa si sia inceppata, cercherò di sentire il presidente. Tra non molto avrò più chiara la situazione e i tempi. Del ripristino», conclude ironicamente.
«Il Comune di Catania – scrive a MeridioNews la soprintendenza ai Beni culturali su precisa richiesta – ha presentato un progetto che prevede, oltre al ripristino del gradino danneggiato, il restauro dell’intera fontana. Progetto regolarmente autorizzato. In atto, il lavoro non risulta eseguito». Come mai? La ragione è ironica. La spiega il presidente di Multiservizi Giovanni Giacalone: «Qualche mese fa, prima che io diventassi presidente, ci hanno consegnato il marmo. In quel momento, però, si è lesionato. Quindi – continua – devono consegnarcelo di nuovo. Noi contiamo di averlo entro agosto».
«Una volta ricevuto – conclude Giacalone – l’intervento di ripristino verrà ultimato in pochi giorni». Quanto al restauro completo della fontana indicato dalla soprintendenza, Giacalone aggiunge che è stato effettuato in prossimità della prima della stagione 2017 del Teatro Massimo Bellini. Dunque a metà gennaio, considerato che il cartellone si aprì il 21 dello stesso mese con il melodramma La straniera (per la regia di Andrea Cigni, da un libretto di Felice Romani, diretta da Sebastiano Rolli e Andrea Catalanotto). La storia del gradone, invece, sembra più una commedia degli equivoci.
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