Un progetto stoppato dalla burocrazia. Questa la sintesi di un post, scritto su Facebook, dall’artigiana catanese Alessia Sapienza e indirizzato al sindaco di Catania Enzo Bianco, che in poche ore, ha suscitato parecchio clamore in Rete, ottenendo centinaia di visualizzazioni, commenti e condivisioni. «La vicenda ha avuto inizio a marzo di quest’anno – racconta Alessia Sapienza a Meridionews – quando ho chiesto al Comune di poter spostare la mia attività, che attualmente si trova in viale Libertà, nell’ex edicola di piazza Iolanda. Dopo essere stata accolta con grande gentilezza e aver ottenuto un primo parere positivo da parte dell’assessorato, per un problema burocratico, si è passati al diniego». Titolare del negozio Maniparole, Alessia Sapienza ha trasformato, negli anni, una passione in un vero e proprio lavoro. Fabbricando sandali realizzati secondo l’antica tradizione caprese.
«Mi sono innamorata di questo prodotto vedendolo a Capri – prosegue Sapienza -. Dopo averli comprati, circa sei anni fa, ho chiesto al fornitore di poter fare un corso e, dopo aver imparato quest’arte, ho deciso di aprire la mia attività. Essendo un prodotto prettamente stagionale avrei voluto spostare il negozio nell’ex edicola di piazza Iolanda, ormai chiusa da un anno, che si presta perfettamente, dato che ha un suolo calpestabile all’interno, per poter allestire un bancone e uno spazio espositivo». Dopo aver preso in affitto il locale, registrato il contratto e versato un contributo di duecento euro al Comune, l’artigiana etnea si è trovata di fronte a un intoppo. «In base a un vecchio regolamento – aggiunge Sapienza – non è possibile trasformare un chiosco destinato a edicola, anche se chiuso da tempo, alla vendita di altra merce. Una nuova attività – conclude – avrebbe permesso di dare nuova luce a una piazza, in centro città, rovinata da ubriachi che ne hanno fatto la loro casa».
Un problema che si riscontra anche in altre parti della città dove molte strutture, che in passato erano state destinate alla vendita dei giornali, e oggi dismesse a causa della crisi, in poco tempo sono diventate un riparo per i clochard. La stessa struttura di piazza Iolanda, lo scorso anno era stata corazzata, con alcuni spuntoni, dai residenti della zona, esasperati dalla presenza di molti senzatetto. «Fin da subito abbiamo accolto positivamente la proposta della signora, perché siamo sempre favorevoli all’avvio di nuove attività – replica Nuccio Lombardo, assessore alle attività produttive del Comune di Catania – Però abbiamo spiegato chiaramente che se decidessimo di cambiare la destinazione d’uso, al fine di una nuova assegnazione, sarebbe necessario un bando aperto a tutti, perché l’edicola si trova su un suolo pubblico e l’affidamento diretto altererebbe la concorrenza». «Al momento – prosegue l’assessore – si può solo affiancare una nuova attività alla preesistente».
Una proposta che però viene categoricamente rifiutata da Alessia Sapienza, intenzionata ad aprire la sua attività senza abbinare sandali e quotidiani. «Nel caso specifico – aggiunge Lombardo – l’edicola di piazza Iolanda non esiste più, perché chi aveva l’autorizzazione ha dismesso tutto e ha depositato anche la licenza, quindi non è possibile fare neanche la voltura. Sappiamo che queste strutture sono diventate un ricettacolo di spazzatura o dormitori ma il Comune sta lavorando a un nuovo piano dei chioschi, che riguarderà anche le edicole. Infatti – conclude – dove sono state vandalizzate e distrutte abbiamo chiesto di rimuoverle, anche per garantire la pubblica incolumità».
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