È partita con un esposto alla Procura di Enna la denuncia della Federazione sindacati indipendenti (Fsi) contro l’Asp, per interruzione di pubblico servizio e la carenza dell’organico di dirigenti medici di specialità presso il presidio ospedaliero Michele Chiello di Piazza Armerina.
Alla base ci sarebbe il malcontento verso la nuova bozza di rete ospedaliera siciliana presentata dall’assessore regionale Baldo Gucciardi per adattare l’Isola alle direttive del decreto Balduzzi. «Un piano sanitario totalmente fallimentare e incongruente per la Sicilia», sostiene il sindacalista Maurizio Libro che preannuncia le possibili conseguenze della legge qualora sarà approvata. «La bocciatura del decreto 46/2015 , dell’allora responsabile alla Sanità Lucia Borsellino – spiega Libro – ha messo tutto l’intero sistema sanitario in discussione. Attualmente le aziende sanitarie sono nel caos e la nostra convinzione è che il decreto verrà imposto dallo Stato alla Sicilia, costringendo l’assessore di turno a prendere provvedimenti con esiti disastrosi».
La sua applicazione provocherebbe la chiusura di parecchi reparti e la conversione, da unità operative complesse a semplici, di molte strutture ospedaliere. In ogni caso, uno degli aspetti più preoccupanti riguarderebbe la perdita di numerosi pronto soccorso. Nella fattispecie, per quanto concernerebbe la provincia di Enna, se venisse chiuso quello di Piazza Armerina, i paesi dell’entroterra che dipendono dal complesso e gli stessi cittadini verrebbero indirizzati verso l’Umberto I di Enna.
Una situazione inaccettabile se si pensa che la carenza di un collegamento viario adeguato comporterà il rischio della perdita di vite umane nei casi di estrema emergenza. «Come si può concepire – si chiede il sindacalista – l’idea di chiudere i pronto soccorso e alcuni presidi ospedalieri in zone dell’entroterra in cui c’è un’inefficiente rete stradale e dove la maggior parte dei cittadini sono anziani. Piazza Armerina, poi, è un territorio a valenza turistica perché patrimonio Unesco, con diverse scuole e il carcere». Un decreto che, secondo Libro, sarebbe stato pensato solo per città che possono contare su ottimi collegamenti stradali ma non per un territorio privo di infrastrutture adeguate. «Il diritto alla salute dei cittadini va garantito nelle aree metropolitane così come nelle zone periferiche», sottolinea.
Disagi e disservizi riguarderebbero non solo i cittadini ma anche gli stessi lavoratori. Il modello sanitario infatti creerebbe esuberi, bloccando invece le assunzioni che sarebbero necessarie in strutture che già patiscono la povertà di personale medico. Nella querela, come detto, la Fsi riferisce la mancanza di personale specializzato presso il Chiello. «Reputiamo opportuno – aggiunge il sindacalista – che l’ organizzazione e il controllo della turnistica da parte della direzione sanitaria nei reparti, che perdura ormai da anni, viola il diritto alla salute». E il referente della Fsi, consapevole del danno che il decreto potrebbe comportare, si dichiara intenzionato a bloccare l’assessorato con un sit-in.
A intervenire nella vicenda è anche il sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi. «Siamo pronti ad affrontare qualsiasi emergenza e fare tutto il possibile per salvare l’ospedale. Molto probabilmente venerdì – commenta il primo cittadino – si svolgerà una conferenza tra tutti i sindaci del Libero Consorzio per decidere sul da farsi».
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