L’inchiesta su Vito Nicastri e Paolo Arata potrebbe portare ad accendere i riflettori nel settore dei rifiuti. La notizia data da Ansa riguarda l’apertura di un fascicolo sul piano regionale da anni atteso ma non ancora approvato. Il filone potrebbe essere nato sulla base dei contenuti degli interrogatori di Vito Nicastri, che il mese scorso ha patteggiato, così come il figlio, una pena a due anni e dieci mesi.
Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa, i magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido stanno tentando di capire se ci siano state pressioni per avvantaggiare imprese legate ad ambienti politici regionali. Nonché l’eventuale coinvolgimento di burocrati.
Nelle settimane scorse, nell’ambito dell’inchiesta sulle rinnovabili, sono stati sentiti gli assessori regionali Toto Cordaro e Mimmo Turano, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, mentre prossimamente dovrebbe essere sentito l’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon. A processo per avere preso mazzette da Arata – dietro il quale ci sarebbe stato l’imprenditore nativo di Alcamo – ci sono i funzionari regionali Alberto Tinnirello e Giacomo Causarano.
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