Il Consiglio comunale ha approvato nella tarda serata di ieri – praticamente all’unanimità con un solo voto contrario – lo schema di massima del nuovo Piano regolatore generale Palermo 2025. Adesso tocca agli uffici scendere nel particolare con le tavole in scala 1:2000. Dopo il via libera della Regione, il provvedimento tornerà in aula (magari con il prossimo Consiglio, visto che alle amministrative mancano otto mesi). Il Prg si compone dello studio agricolo forestale, dello studio geologico, del progetto di massima del Piano regolatore generale, del Rapporto preliminare ambientale. In tutto ben 155 elaborati progettuali, redatti dagli uffici dell’Area Pianificazione del Comune, nel rispetto delle normative vigenti.
«Un’altra conferma del cambio culturale che si sta realizzando nel settore strategico della pianificazione urbanistica – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – e di una nuova visione di città che punta a rigenerare, a fare nuove le cose e non a fare cose nuove. Uno strumento che getta le basi della Palermo di domani, una città vivibile che si ispira alla filosofia delle blu e delle green way, con grande attenzione per la rinascita e la riscoperta della costa, la depurazione del mare, la mobilità sostenibile, il recupero del patrimonio edilizio esistente e la valorizzazione delle tante aree verdi. Un modello di sviluppo sostenibile – conclude Orlando – che mira a raggiungere pochi, ma significativi obiettivi: valorizzazione dell’ambiente naturale, zero uso di nuovo suolo, rigenerazione urbana, potenziamento della qualità dei servizi, incremento della mobilità sostenibile e dolce, miglioramento dell’accessibilità».
«Porgo i miei ringraziamenti alla Commissione urbanistica, al Consiglio comunale e all’Ufficio pianificazione urbana del Comune – dice l’assessore al ramo, Giuseppe Gini – che si sono adoperati per realizzare questo importante traguardo. Mi piace definirlo un grande piano di manutenzione straordinaria che ha lo scopo di migliorare la qualità della vita di Palermo, riappropriandosi di due cose fondamentali, il verde e il rapporto con il mare. In realtà, non è altro che l’inizio del percorso che svilupperemo nei prossimi mesi per poter inviare, entro febbraio, il nuovo Prg al Genio civile e, poi nuovamente, all’approvazione del Consiglio comunale».
«È stato fatto un ottimo lavoro, riconosciuto da tutte le componenti politiche al di là del voto espresso – spiega Alberto Mangano, consigliere comunale e presidente delle Commissione urbanistica del Comune -. Si tratta di un passaggio importante perchè prefigura un piano regolatore che mette al centro la salvaguardia del ‘capitale’ territorio nelle sue valenze ambientali, naturalistiche, storiche e culturali, insieme a un’idea di città in cui nuovi servizi e infrastrutture possano offrire ai cittadini una migliore qualità della vita urbana. Il Consiglio – aggiunge l’esponente del Mov 139 – ha mostrato un alto livello di responsabilità e ha impedito con questo voto il commissariamento da parte della Regione, che è apparso come un atto di intimidazione politica nei confronti dell’Amministrazione della città. Per Palermo si apre una prospettiva di crescita qualitativa che, insieme alla riconosciuta ricchezza culturale, può farne un esempio per il paese».
È l’ennesimo atto di peso di un Consiglio comunale decisamente più prolifico del precedente. Soddisfatto il presidente Totò Orlando: «Mobilità sostenibile, valorizzazione del patrimonio edile, tutela ambientale. Sono questi gli assi portanti dello schema di massima del Piano Regolatore Comunale di Palermo che abbiamo approvato in Consiglio. In particolare lo schema prevede la realizzazione di 145 km di piste ciclabili, 29 km di nuove linee tram a bassa intrusività e le cosiddette strade blu, ovvero i collegamenti via mare attraverso piccole imbarcazioni rivolti principalmente ai turisti. Per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio edile, lo schema prevede la possibilità di realizzare 1.500 nuovi alloggi attraverso la ristrutturazione di edifici esistenti e altri 1.500 col social housing. Infine, dal punto di vista ambientale – sottolinea Orlando – è prevista la nascita di 1.100 nuove aree verdi e la bonifica delle aree della Costa sud e Sferracavallo».
Le autostrade blu collegheranno fra loro, e con il porto, le borgate Sferracavallo, Mondello, Acquasanta e Bandita. Ad occuparsene sarà l’Amat. Possibili collegamenti anche con Terrasini e Punta Raisi. A proposito del tram: per farlo passare in via Libertà è prevista la pedonalizzazione dal Politeama a piazza Croci, la circolazione e la sosta delle auto avverrà solo nelle corsie laterali. Le tre linee realizzate in via prioritaria saranno la Stazione Centrale-viale Croce Rossa (che sarà interamente senza pali e barriere), la Notarbartolo-Duca della Verdura e la Calatafimi-Orleans. Quanto a viale Regione Siciliana, l’obiettivo è di completarlo entro il 2025 con opere atte a snellire il traffico, come la rotonda di via Perpignano, altri sovrappassi pedonali o il raddoppio del Ponte Corleone, quest’ultimo inserito nel Patto per Palermo. Scongiurata l’ipotesi della tangenziale montana, bocciata da Comune e Anas perchè troppo invasiva e, di fatto, poco incisiva sui volumi di traffico.
Approvati alcuni ordini del giorno per il cimitero degli animali («Sono soddisfatta, ora gli uffici mantengano la promessa», ha detto Federica Aluzzo del Mov 139, promotrice dell’idea) o l’eliminazione di alcuni tappi della viabilità, con la realizzazione, ad esempio, di una rotonda sopraelevata all’altezza di via Oreto. Le aree verdi da salvare o riqualificare ammontano a circa 11mila ettari, inclusi Fondo Luparello e Villa Turrisi, mentre è stato stimato un fabbisogno di 210 nuove aule scolastiche. Un’altro ordine del giorno riguarda la cittadella universitaria di via Ernesto Basile: «Il consiglio comunale – spiega Sandro Leonardi del Pd -, grazie anche alla sensibilità del capogruppo Aurelio Scavone e della maggioranza, ha previsto l’ampliamento del polo territoriale che comprende la cittadella universitaria di Palermo e il parcheggio Basile».
Plauso anche dall’opposizione: «È stato fatto un ottimo lavoro dagli uffici e dall’assessore Gini, come riconosciuto da tutte le forze politiche – ammette il consigliere Idv Paolo Caracausi -. Con alcuni emendamenti e ordini del giorno abbiamo tentato di migliorare l’atto che prefigura un Piano regolatore che salvaguarda il territorio, l’ambiente e le realtà naturalistiche, storiche e culturali, prevedendo nuovi servizi e infrastrutture che offrano ai cittadini una migliore qualità della vita. Il consiglio con il voto di ieri sera ha evitato il commissariamento da parte della Regione che voleva di fatto esautorare l’amministrazione. Ciascuno ha dato il proprio contributo – aggiunge l’esponente del gabbiano arcobaleno – con ordini del giorno ed emendamenti per disegnare la città del futuro; tra questi uno mi vede primo firmatario e prevede di realizzare nuove strade di accesso alla città da sud/est e l’eliminazione di tutti i tappi per migliorare la viabilità. Importante anche l’emendamento predisposto per la localizzazione di aree pubbliche e private per i mercatini rionali, per tentare di risolvere un problema atavico che crea non pochi problemi a residenti e automobilisti. Adesso si dovrà fare un ulteriore passo in avanti e scendere nel particolare, in scala 1:2000. Per Palermo si apre una prospettiva di crescita qualitativa».
Giulio Tantillo di Forza Italia spiega che «è stata accettata la proposta di cercare un’area per un centro congressi che i palermitani attendono da troppi anni», mentre Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo, rappresentata in giunta da Giusto Catania, sottolinea come «l’approvazione dello schema di massima del Piano Regolatore Generale getti le basi di una nuova Palermo che va nella direzione della sostenibilità, puntando sulla intermodalità dei trasporti pubblici collettivi, su una maggiore fruibilità alternativa della città ottocentesca. Inoltre il nostro partito è particolarmente soddisfatto perché è stato rispettato un punto preciso del nostro programma elettorale e cioè il consumo zero di suolo che blocca qualsiasi tentativo di speculazione edilizia a danno di tutti i palermitani».
Il Pd si è diviso e non ha votato in modo compatto. «Lo schema di massima del Piano Regolatore proposto dall’amministrazione comunale – dice Rosario Filoramo del Pd -, pur essendo un lavoro apprezzabile, sia per l’encomiabile e appassionato lavoro portato avanti esclusivamente da dipendenti comunali – ingegneri, architetti, geologi e geometri – sia per le finalità e i contenuti a cui si ispira – tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale, architettonico e monumentale, rigenerazione ambientale e così via, è ancora privo di una visione strategica, ampia e innovativa, che non si rileva con la dovuta chiarezza nelle tavole. Il nostro voto di astensione ha il significato di apprezzamento per il lavoro svolto, ma anche la preoccupazione per scelte non pienamente condivisibili, frutto di chiusure nei confronti della società palermitana. Al fine di colmare tali lacune, ma con lo spirito di partecipare attivamente alla fase di ascolto dei bisogni della città ed elaborazione delle proposte avanzate dal mondo scientifico, imprenditoriale e ambientalistico – conclude Filoramo -, abbiamo avanzato proposte migliorative allo schema di massima in grande parte accolte positivamente dal voto d’aula».
Un Ordine del giorno presentato da tutto il Gruppo del Mov139 prevede l’individuazione nel Piano Regolatore Generale di un’area da destinarsi alla costruzione del cimitero per animali di affezione. La battaglia portata avanti da più di due anni dalla consigliera Federica Aluzzo, insieme ai Consiglieri Fausto Torta, Nicolò Galvano e Maurizio Lombardo. Il Consiglio comunale, su proposta del Mov139, con questo Odg ha impegnato l’Amministrazione ad individuare nel Prg un’area puntuale da destinare alla creazione del cimitero d’animali d’affezione in spazi di proprietà o nella disponibilità comunale (o di consorzi di Comuni) e/o confiscate alla criminalità organizzata. «Sono molto soddisfatta di questo risultato – sottolinea la consigliera Federica Aluzzo – e mi auguro che entro la primavera il Consiglio approvi un nuovo Prg con tutte le modifiche suggerite dal Consiglio comunale. Sarebbe un segno di grande civiltà poter dotare Palermo, come altre grandi città d’Italia, di un luogo in cui si possano seppellire animali che spesso sono considerati dai padroni come membri della propria famiglia e risolvere così anche un problema legale e di igiene pubblica non indifferente, evitando residui di carcasse seppellite in terreni non idonei, con conseguenti problemi igienico-sanitari».
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