Piano Battaglia, aggiudicata la gara per le piste da sci Ma la riapertura appare lontana: «Danni incalcolabili»

L’ennesima puntata dell’intrigo su Piano Battaglia vede una novità che però, a quanto pare, non porta alla risoluzione della trama. Ieri pomeriggio la Città metropolitana di Palermo ha reso noto di aver affidato, a inverno inoltrato, la gestione delle piste di sci. Gli impianti di risalita invece restano in mano alla Piano Battaglia srl: la società, da tempo in rotta di collisione con l’ex provincia, fa però sapere che la riapertura della stazione sciistica resta un miraggio. Con le modalità dell’affidamento delle piste che creano qualche grattacapo. Un vero e proprio paradosso che amplifica le difficoltà già note: se nel 2019 sulle Madonie si è potuto sciare solo a fine gennaio, quest’anno le prospettive per gli appassionati appaiono ancora più fosche.

«È stata celebrata su piattaforma ME.PA. – si legge nella nota diffusa dalla Città metropolitana di Palermo – la gara relativa al “Servizio annuale per la gestione delle piste da discesa, dei sentieri di collegamento e dei sentieri naturalistici della Mufara, ricadenti nell’area sciabile attrezzata di Piano Battaglia, per la stagione invernale 2019-2020 e le stagioni estate-autunno 2020”. È risultata aggiudicataria provvisoria l’impresa Impianti e Asfalti srl che ha presentato un ribasso del 32,25 per cento. Si procederà, in tempi brevi, a richiedere la documentazione di rito per l’aggiudicazione definitiva e a convocare presso gli uffici della direzione la suddetta impresa per l’organizzazione del servizio in questione».

Un ribasso di quasi un terzo del totale, considerato l’importo iniziale di quasi 154mila euro, significa che la Impianti e Asfalti ha presentato una proposta di poco più di 100mila euro. Con una cifra così bassa, si domandano in molti, come ci si potrà occupare in maniera congrua di piste così delicate come quelle madonite, in una zona dove la neve non cade poi così spesso e dove basta qualche giorno di sole per far sciogliere ampie zone? Il valore dell’appalto, tra l’altro, copre appena l’acquisto dei macchinari necessari. Un impegno economico dunque che, per società neofite del settore come la Impianti e Asfalti, appare gravoso. L’azienda palermitana, come si apprende dall’omonimo sito, si occupa tra l’altro di «lavori stradali, fognari ed edili con enti pubblici e privati».

 La legge nazionale afferma che la manutenzione delle piste da sci deve essere affidata allo stesso soggetto che gestisce gli impianti di risalita: accade così, per esempio, nelle più famose località sciistiche d’Italia come Cortina e Sestriere. Nelle Madonie, invece, questo doppio binario (sancito l’anno scorso e ribadito quest’anno) crea scompensi e malumori. Non è un caso che le società professionistiche del settore abbiano disertato i precedenti tre bandi di gara della Città metropolitana, e che l’ultimo sia stato vinto da un’impresa che ha la propria specializzazione altrove. 

Per i primi due anni (2017 e 2018) la Piano Battaglia srl, dopo essersi aggiudicata l’affidamento per 30 anni degli impianti di risalita dell’unica stazione sciistica della Sicilia Occidentale, ha provveduto in maniera gratuita anche alla manutenzione delle piste. Ma quando ha comunicato la propria intenzione di non voler più effettuare questo compito, la Città metropolitana ha scelto di cercare altrove chi potesse occuparsi delle piste da sci. Attraverso bandi che la Piano Battaglia srl ha disertato, reputandoli illegittimi.

Intanto, dopo aver comunicato nei giorni scorsi di aver intrapreso le vie legali contro la Città metropolitana, la società resta sul piede di guerra. «L’aggiudicazione delle piste a un gestore diverso da quello degli impianti rende impossibile la loro apertura – commenta il presidente Antonio Catalano – Non si sentiva il bisogno di questa prova, definitiva, della incapacità della Città metropolitana di Palermo a gestire l’unica area sciabile attrezzata della Sicilia. Danni ingenti per il gestore Piano Battaglia srl e incalcolabili per le Madonie. Attendiamo risposte da chi sovrintende all’operato dell’amministrazione e dalla magistratura».

Andrea Turco

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