Pestaggio in Questura ad Agrigento?

STA DIVENTANDO UN ‘GIALLO’ IL CASO DI UN IMPRENDITORE CHE SAREBBE STATO PESTATO DAI POLIZIOTTI. VERO? FALSO? FORSE SAREBBE IL CASO DI FARE CHIAREZZA. NOI, INTANTO, PUBBLICHIAMO QUESTO COMUNICATO CHE CI HA INVIATO GIUSEPPE ARNONE, AVVOCATO, FIGURA STORICA DELLA POLITICA AGRIGENTINA. COME MAI I PARLAMENTARI DI QUESTA PROVINCIA TACCIONO?

da Giuseppe Arnone
riceviamo e pubblichiamo

Presunto pestaggio in Questura ad Agrigento: in un Paese democratico l’opinione pubblica deve conoscere e sapere, ed appare doveroso, quindi, che i Poliziotti accusati non si nascondano dietro affermazioni criptiche ed insinuanti in ordine alle cause delle ferite e dei danni fisici accertati dai medici sulla persona del signor Capraro.

Scandaloso il silenzio dei parlamentari agrigentini, veri e propri “mangiapane a tradimento”.

Rivolgo un appello al Questore di Agrigento perché si parli con chiarezza e si diradi questo fumo.

Se Capraro mente, i Poliziotti devono immediatamente denunziarlo per calunnia; se Capraro non mente, i Poliziotti vanno immediatamente sospesi dal servizio.

Il Prefetto vigili sulla libertà di informazione.

La prima doverosa osservazione, che da uomo politico, libero e democratico, ritengo di dover fare a voce alta, riguarda i parlamentari agrigentini, veri e propri nullafacenti e “mangiapane a tradimento”.

Un avvocato autorevole, peraltro un ex parlamentare, denunzia un fatto gravissimo – vero o falso che sia – cioè che, dentro i locali della Questura di Agrigento, un imprenditore è stato pestato a sangue, riportando danni fisici gravissimi.

A fronte di una denunzia così pesante, non abbiamo avuto alcun chiarimento da parte delle Istituzioni: non sappiamo neanche perché quell’imprenditore abbia trascorso la notte in una cella della Questura, per quale ragioni sia stato privato della libertà.

Ed a fronte di fatti di questa enorme gravità, i parlamentari agrigentini, di tutti i partiti, di Destra e di Sinistra, si distinguono per il loro silenzio, per il loro parlar d’altro, per violare, insomma, i più elementari doveri per i quali percepiscono oltre 20 mila euro al mese, poco meno di mille euro al giorno.

Chi, se non questi “mangiafranchi a tradimento” eletti dal popolo dovrebbero alzare la voce perché si facesse immediata chiarezza su vicende di questa enorme gravità?

Ovviamente, tra il signor Capraro ed i Poliziotti dal medesimo accusati, vi è almeno uno che merita la galera. O Capraro, che si è inventato tutto ed ha calunniato i Poliziotti, o i Poliziotti, che hanno violato le leggi dello Stato compiendo reati gravissimi.

Non solo ancora nessuno spiega l’ovvio, ovvero perché Capraro abbia trascorso la notte in Questura ma, purtroppo, i giornali riportano inammissibili ed intollerabili affermazioni criptiche ed insinuanti da parte dei Poliziotti: le lesioni gravissime riportate da Capraro avrebbero “ben altra genesi e matrice”. Bene, se così è la Questura spieghi cosa è avvenuto, quale sia questa genesi e questa matrice. In democrazia i cittadini hanno diritto di sapere cosa avviene dentro le Questure pagate dai contribuenti.

Ed infine, la Procura di Agrigento ci ha abituati a conferenze stampa ed interviste ogni volta che il gallo canta un po’ dopo l’alba, o quando un cane randagio morde un passante: in questa vicenda sarebbe proprio il caso che la Procura convocasse i giornalisti, possibilmente quelli veri, non i pennivendoli di regime, per fornire ai cittadini le informazioni necessarie.

Per il rilievo che ha la presente vicenda, anche in ordine alla libertà di informazione, questa nota stampa viene pure trasmessa al Prefetto di Agrigento, affinché sia garante che in ordine a vicende così gravi non si attivino censure.

 

Redazione

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