Carmelo non pensa più di andare via da Riposto. Anzi, adesso, quando torna da Milano dove ha lasciato un paio di amici, sul suo viso cè il sorriso di chi sta giocando la prima scommessa importante della vita e la fretta di chi ha tanto da lavorare. La scommessa di Carmelo DAita, 30 anni, si chiama Fidamar: il marchio aziendale che produrrà e metterà in commercio pesce al cento per cento siciliano. E dove sta la novità, si dirà? Soprattutto per un ragazzo che è cresciuto in unazienda famigliare, la Riposto Pesca s.r.l, che da decenni commercializza prodotti ittici? «Sarà un prodotto rivolto ai giovani spiega Carmelo agli studenti fuorisede, ai single, alle coppie: useremo solo prodotti Dop siciliani, dalle mandorle di Avola al pomodorino di Pachino, oltre naturalmente al pesce del Mediterraneo, e le porzioni non supereranno i 300 grammi».
Lidea gli è venuta qualche mese fa, mentre scriveva la tesi per la laurea specialistica in Direzione aziendale, corso della facoltà di Economia delluniversità di Catania. Ne ha parlato con Giuseppe Fichera, giovane direttore commerciale nellazienda di famiglia che non se lè fatto ripetere due volte. «Da tempo speravo di incontrare una persona come Carmelo, sognavo di poter dire questo prodotto lho realizzato io», racconta Giuseppe. Messe insieme le idee e i sogni, i due hanno costruito una rete di professionisti, tutti sotto i 40 anni, a servizio del progetto: lo chef, Gianluca Mignemi, 36 anni, il tecnologo alimentare, Daniele Romano, 39 anni e il grafico, Giuseppe Grasso, 30 anni. «Perché nulla va lasciato allimprovvisazione per avere successo», sottolinea Giuseppe. Saranno nove i prodotti messi in commercio, entro lestate partiranno i primi quattro: involtini di pesce spada, hamburger di pesce spada, calamari ripieni e sarde a beccafico. Più in là, gli altri cinque, tra cui le cozze nere e quelle ripiene, e le cotolette di pesce spada. «Ci appoggeremo alla grande distribuzione, perché il nostro target vive nelle grandi città» spiega Carmelo. «Vogliamo sensibilizzare i clienti al consumo di pesce siciliano aggiunge Giuseppe che è sempre più consigliato anche dai medici. E poi ci piacerebbe che la gente acquistando il nostro prodotto sentisse di star facendo qualcosa di utile per la Sicilia e le sue imprese».
Lazienda di famiglia, la Riposto Pesca s.r.l. conta 26 dipendenti che arrivano a 40 considerando anche gli addetti alle vendite, e distribuisce in moltissimi piccoli centri dellIsola. «La mia famiglia mi ha dato fiducia, mi sta lasciando fare e sinceramente non me laspettavo confessa Carmelo perché non è scontato che chi ha sempre seguito un certo modello di impresa, si apra alle novità». Linvestimento iniziale sarà inferiore a 50mila euro, ma Giuseppe e Carmelo si sentono solo in fase di partenza e guardano avanti. «Se le cose funzioneranno, ricapitalizzeremo gli utili per investire sul lavoro e su un costante ammodernamento» anticipa Giuseppe che ha respirato sin da piccolissimo lodore del pesce e del mare. «La mia famiglia ha unattività di salagione delle acciughe a Catania, nella zona della pescheria, fu il mio bisnonno ad avviarla racconta io ho iniziato lì, ma avevo il prurito sotto i piedi, non volevo essere visto come il figlio del proprietario. Me ne sono andato nel 2005 perché volevo essere giudicato per quello che valgo e faccio realmente».
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