Pesca, è polemica sul ruolo del Distretto di Mazara del Vallo

La riunione tenuta nei giorni scorsi a Palazzo Chigi sul tema della pesca in Libia ha fatto emergere la profonda contraddizione tra quello che il Distretto della Pesca di Mazara del Vallo è, e quello che vorrebbe essere”.

L’affondo arriva da Paolo Giacalone, presidente di Federpesca Sicilia. E arriva con un comunicato al vetriolo in cui si contesta il ruolo svolto dal Distretto in materia di accordi  con la Libia.

“Il Distretto della Pesca di Mazara del Vallo – dice Giacalone – è un’aggregazione di enti pubblici e privati, riconosciuto dalla Regione siciliana, al pari dei tanti Distretti costituiti in Italia con finalità analoghe. Ma il Distretto di Mazara, in quella riunione – lo abbiamo udito con le nostre orecchie dai funzionari della Presidenza del Consiglio – non può essere parte di accordi internazionali in materia di pesca perché, tra l’altro, annovera nella propria compagine enti ed istituzioni pubbliche, per cui andare a sbandierare che il Governo ha dato mandato di ‘carta bianca’ per operare accordi con la Libia è semplicemente un’eresia”.

“Quindi – insiste il presidente di Federpesca Sicilia – l’intesa con la Libia sbandierata a destra e a manca non esiste o non è legittima. In quell’incontro si è parlato dei rischi che, al momento, potrebbero correre i pescherecci che lavorano nel tratto di mare interessato all’estensione unilaterale dei limiti territoriali a 74 miglia operata della Libia. Federpesca ha chiesto, a chi realmente ne ha competenza, Governo e Unione Europea, di intervenire per riportare i limiti libici entro le 12 miglia e, nelle more del raggiungimento di questo obiettivo, per assicurare tranquillità alle imprese e ai pescatori, ha chiesto altresì un costante pattugliamento da parte delle vedette italiane in quella zona di mare”.

A questo punto, il presidente di Federpesca Sicilia si rivolge al presidente del Distretto, Giovanni Tumbiolo: “Il presidente del Distretto – dice Giacalone – deve scegliere se restare nell’ambito delle prerogative distrettuali ammesse dalla normativa comunitaria, o competere più o meno apertamente con le associazioni”.

“Ci auguriamo – prosegue il comunicato – che la Libia possa avere un Governo stabile e democratico, con il quale, le Istituzioni italiane possano interagire per la soluzione dei problemi del Mediterraneo. Federpesca Sicilia, che annovera il 95% della flotta alturiera che opera nel Mediterraneo, auspica risposte concrete dal Governo nazionale, per la sicurezza dei propri equipaggi, nonché per le imbarcazioni”.

Redazione

Recent Posts

Bengalese accoltellato a Palermo, fermato un cittadino statunitense

La Squadra mobile di Palermo ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un…

7 ore ago

Agrigento, spari contro la saracinesca di un fruttivendolo

Diversi colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi contro la saracinesca chiusa di un negozio…

9 ore ago

Migranti, 63 persone soccorse da Ong potranno sbarcare a Porto Empedocle

 Il ministero dell'Interno ha assegnato alla nave ong Resq People, che ha 63 migranti a…

9 ore ago

Incursione misteriosa al Policlinico di Palermo: qualcuno è entrato e ha rovistato negli uffici

Sono in corso delle indagini su un raid all'interno dell'istituto di anatomia patologica del Policlinico…

11 ore ago

Falsi certificati di revisione, 16 indagati ad Agrigento

Auto vendute con un chilometraggio taroccato, ovvero scalato per avere un valore di mercato superiore,…

11 ore ago

Le mafie sono la quarta industria dell’Italia. In Sicilia sono 14mila le imprese vicine a contesti criminali

Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…

19 ore ago