Perché Mpa e Fli perderanno le elezioni

Molti lettori, ieri, ci hanno tempestato di telefonate e di e.mail. Alcuni hanno anche esternato il loro pensiero sul nostro giornale. Tutti, in un modo o nell’altro, ci chiedono da dove ci tiriamo fuori le nostre previsioni elettorali.

I più incazzati si chiedono perché, se un autorevole società che si occuppa di sondaggi dà l’Mpa del presidente Raffaele Lombardo al 16 per cento, noi lo diamo invece all’8 per cento. Altri lettori – supponiamo i pochi che ancora si ostinano a votare per Fli – dicono di non capire da dove tiriamo fuori il dato stando al quale il loro partito rischierebbe di non prendere il 5 per cento dei voti alle prossime elezioni regionali.

Forse ieri siamo stati poco chiari. Oggi cercheremo di essere più espliciti, anche a costo di essere brutali.

Cominciamo con l’Mpa. L’autorevole società che si occupa di sondaggi e che ha dato l’Mpa al 16 per cento, a nostro modesto avviso non ha tenuto conto di due elementi.

Il primo elemento – tutto siciliano, ma non per questo meno importante – è che Lombardo è un presidente della Regione in uscita. In pratica, sta andando a casa. Non si ricandiderà. I siciliani hanno capito che non comanderà più. Questa condizione, in un’Isola dove gli elettori, di solito, premiano il potere, fa perdere automaticamente voti.

C’è, poi, la seconda condizione. Chi ha lavorato su quel sondaggio non ha tenuto conto che, dall’Mpa, sono andati via due pezzi da Novanta. Si tratta di Lino Leanza, che è già in pianta stabile nell’Udc, e di Carmelo Lo Monte. Questo significa che a Catania – dove ha il proprio ‘feudo’ elettorale Leanza – e a Messina – collegio elettorale di Lo Monte – l’Mpa perderà una caterva di voti.

Già questi due elementi, da soli, provocheranno un ‘salasso’ elettorale al Movimento di Lombardo. Se a questo aggiungiamo la pressoché totale incapacità di Governo di Lombardo e della sua giunta, la frittata è bell’e fatta.

A tutt’oggi, l’unico assessore che si salva di un’esperienza di governo di quattro anni è Ciccio Aiello, in carica, peraltro, da qualche mese. Tutti gli altri – quelli che sono ancora in carica e quelli che lo stesso Lombardo ha sostituito negli ultimi tre anni – hanno creato solo grandi casini amministrativi, economici e sociali.

E’ evidente, ad esempio, che l’autore del sondaggio non ha ‘sondato’ il mondo della sanità pubblica siciliana. Si sarebbe accorto che, a parte i pochi medici beneficiati dalla gestione di Lombardo e dall’assessore al ramo, Massimo Russo, quasi tutti i medici che operano nel servizio pubblico della sanità siciliana sono imbufaliti. E hanno ragione: in quasi tutti gli ospedali pubblici dell’Isola le risorse – finanziarie e umane – sono state drasticamente ridotte. In cambio si attendeva il decollo della medicina del territorio: una medicina del territorio che esiste solo nella testa dell’assessore Russo e dei suoi più stretti collaboratori.

Di fatto, la medicina del territorio non c’è. Mentre è stato moltiplicato il lavoro e lo stress per i medici che operano nel servizio pubblico.

Tutti questi medici, ovviamente, non voteranno Mpa nemmeno sotto minacccia. Come facciamo a saperlo? Perché lo abbiamo già visto a Palermo, dove l’assessore Russo e l’altro ‘scienziato’ della giunta regionale, Gaetano Armao, hanno presentato una lista alle ultime elezioni comunali. Facendo un immenso buco nell’acqua.

Ora, cari lettori di LinkSicilia, se due assessori regionali in carica, alle recenti comunali, peraltro piazzando in lista medici, hanno fatto una figura barbina, cosa pensate che succederà alle elezioni regionali? Succederà una cosa semplice: che, in massa, gli operatori della sanità pubblica dell’Isola non voteranno per l’Mpa, alla luce, anche dell’arroganza con la quale, in questi anni, il Governo Lombardo ha adottato, in questo settore, provvedimenti balzani che hanno solo penalizzato la classe medica e infermieristica.

Qualcuno di voi dirà: e l’autonomismo rilanciato da Lombardo non porterà voti? No, perché Lombardo ha utilizzato l’Autonomia per fini che nulla hanno a che vedere con il rilancio della stessa Autonomia. Tant’è vero che le trenta e passa sigle sicilianiste e indipendentiste divise erano e divise sono rimaste. Lombardo non le ha riunificate. Anzi.

In conclusione, per l’Mpa abbiamo pronosticato un 8 per cento. E già, credeteci, è tanto. Sono i voti dell’incredibile ‘macchina’ clientelare messa su da Lombardo in questi anni (non dimentichiamo che è stata approvata dall’Ars – cosa mai vrificatasi in oltre sesant’anni di Autonomia – una legge blocca-nomine: e e tale legge non fosse stata approvata Lombardo, benché dimissionario, sarebbe ancora lì a nominare amici e sodali).

Nell’articolo di ieri abbiamo scritto pure che Mpa, Fli, Mps di Riccardo Savona e Api – nel caso in cui dovessero fare liste comuni – raggiungerebbero, sì e no, l’11-12 per cento.

Molti amici di Fli si sono inalberati. Non vogliono e non possono credere che il loro partito, erede di An – che in Sicilia ‘viaggiava’ sul 10 per cento – sia ridotto, oggi, a una percentuale inferiore al 5 per cento.

A noi dispiace che i nostri amici siano amareggiati: ma i numeri sono numeri. An – partito nato dalle ceneri dell’Msi-dn – è sempre stato un partito fortemente ideologizzato. E l’ideologia era presente anche in An prima che Fini commettesse il tragico errore-orrore di ‘fondersi’ a freddo con il Cavaliere per dare vita a quel Pdl ormai ripudiato dallo stesso Berlusconi.

Spiace dirlo, ma l’onorevole Carmelino Briguglio, l’uomo a cui Fini ha affidato la cura della sua ‘creatura’ in Sicilia, ha provato a trasformare un partito ideologico in un partito di clientele. Non sfugge ai nostri lettori la contraddizione di Fli in Sicilia: Fini ha creato Fli per rilanciare in Italia un moderno partito di destra, mentre dalle nostre parti Fli si ritrova al governo con il Pd, cioè nel centrosinistra.

Ci chiediamo e chiediamo: per quale motivo un elettore siciliano di destra dovrebbe votare un partito alleato del Pd?

Ora, se a destra di Fli non ci fosse nessuno, beh, anche turandosi il naso, o con una pietra al collo gli elettori di destra potrebbero sempre votare per Fli. Ma siccome a destra di Fli ci sarà la Destra di Nello Musumeci, è giusto, giustissimo che Carmelino Briguglio venga ‘punito’.

Fli, come l’Mpa, si terrà i voti delle clientele. Ma i voti genuini, i voti degli elettori di destra non potranno mai andare a sostegno di Fli.

Morale: mettendo assieme tutte le clientele e spremendole come limoni per la granita, Fli arriverà, al massimo, al 3-3,5 per cento. Che sommato all’8 per cento di Lombardo fanno 11-11,5 per cento. Se a questi aggiungiamo i due nano-partiti: Mpa e Api, si arriva al 12 per cento.

Lo ripetiamo: è una previsione ottimistica. Non stiamo tenendo conto del fatto che alle prossime regionali ci saranno anche i Forconi e i grillini che toglieranno voti a tutti.

E alllora, amici dell’Mpa e di Fli, rassegnatevi: siete veramente messi male!

 

 

Giulio Ambrosetti

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