Per non dimenticare Finocchiaro Aprile: l’uomo che disse no ad uno scranno in Senato…

Si è concluso ieri, a Palermo, l’Attivo seminariale di lu Frunti Nazziunali Sicilianu “Sicilia Indipinnenti”, finalizzato a ricordare la figura ed il ruolo di Andrea Finocchiaro Aprile nella lotta per l’Indipendenza della Sicilia, nel periodo che va dal 1943 al 1948.

Ricorre, infatti, il 134° anniversario della nascita dello Statista Siciliano, nato, appunto, a Lercara Friddi il 26 giugno del 1878. I lavori sono stati presieduti da Corradi, Presidente del Fronte nazionale siciliano, che ha messo in evidenza le doti di equilibrio, di correttezza politicae l’onestà di Andrea Finocchiaro Aprile che, fra gli altri risultati conseguiti, poteva vantare quello di avere posto all’attenzione dell’opinione pubblica e degli Organismi internazionali la ”QUESTIONE SICILIANA”, intesa come la “QUESTIONE” di una NAZIONE, quella Siciliana – appunto – che, da una condizione di benessere e di libertà, nel 1860 e a seguito della nota conquista MANU MILITARI, era diventata COLONIA INTERNA dello Stato Italiano.

“E tale è rimasta ancora oggi”, ha sottolineato Mirto, che ha quindi passato la parola al Segretario Politico, Pippu Scianò, che ha ricordato le vicende del tragico periodo post-bellico (1943-1948), nel quale il Popolo Siciliano, – per la intraprendenza e le capacità politiche di Finocchiaro Aprile e dei suoi più stretti collaboratori, e grazie soprattutto all’appoggio popolare e alla lotta armata dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia), arrivò ad un passo dell’Indipendenza.

Dal pubblico, una domanda domanda:  “Ne commise errori Finocchiaro Aprile?”. “Certamente – ha risposto Scianò – che ne ha ricordato alcuni, come quello di avere sottovalutato il clima di terrore e di corruzione clientelare nel quale si sarebbero svolte sia le elezioni per i deputati della Costituente (giugno 1946); sia le elezioni per i deputati alla prima legislatura dell’Assemblea regionale siciliana; sia, infine, le prime elezioni per la Camera dei deputati e per il Senato, nel 1948, a seguito della quale ultima venne “cancellata” la rappresentanza Indipendentista Siciliana dal Parlamento italiano e, di lì a poco, anche dagli Organi rappresentativi siciliani ad ogni livello.

Va anche detto, però, che Finocchiaro Aprile ha avuto meriti di gran lunga superiori agli errori. Ed in particolare diede un esempio di dignità quando rifiutò la nomina a Senatore di diritto per la prima legislatura del Senato della Repubblica italiana.

Ricordato anche il “PACTUM” fra i rappresentanti del Popolo Siciliano in armi (A.F.A in testa) e l‘intero Governo italiano. Fu un PACTUM di estrema importanza, dal quale sarebbe scaturito lo Statuto Speciale di Autonomia. Le tante battaglie affrontate ed i tanti Documenti sottoscritti da A.F.A. sono, ancora oggi, validi ed attuali. E costituiscono PRECEDENTI POLITICI e GIURIDICI che nessuno può ignorare (neppure gli ASCARI al potere).

Interventi articolati e di alto livello hanno svolto Agatino MERLINO, Sergio CRISPINO ABELLA, Giovanni BASILE e Mimmo DAGNA. Ci scusiamo con quanti non possiamo citare in modo specifico. Da tutti è emersa l’indignazione per il fatto che, a Palermo ed in altre Città della Sicilia, non esistano monumenti strade o piazze dedicate a Finocchiaro Aprile. In tal senso, saranno inviate lettere ai rispettivi Sindaci.

Su A.F.A. sarà presto pubblicata una monografia da parte dell’FNS, per restituire alla Storia della Sicilia e alla VERITA’ un personaggio che lo merita e che ha speso la maggior parte della propria vita per la difesa dei diritti negati del Popolo Siciliano.

Foto tratta da fns-siciliaindipendente.org

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Redazione

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