«L’unico gesto da fare per Musumeci sarebbe stato quello di presentare le proprie dimissioni, dopo quelle del suo assessore». Sono passati pochi minuti dall’annuncio del presidente della Regione di avere deciso di accettare le dimissioni di Ruggero Razza e assumere ad interim la guida dell’assessorato alla Salute, e le reazioni delle opposizioni vanno in direzione opposta al sentimento di fiducia che d’altra parte, dopo la giornata odierna, sarebbe stato oltremodo improbabile trovare. «Quando intercetti un assessore che dice “spalmiamo il numero dei morti” e il giorno dopo il suo presidente che se la prende con il governo romano perché ci ha costretti a diventare arancione – dichiara Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia ed esponente dei Cento passi – siamo di fronte a un gioco delle parti ignobili. Per questo anche Musumeci dovrebbe dimettersi».
Linea altrettanto dura dal Partito democratico. «Siamo al centro di uno scandalo internazionale – dichiara il segretario regionale dem e deputato regionale Anthony Barbagallo – La magistratura ancora una volta è arrivata prima della politica. I temi al centro dell’indagine sono gli stessi che ponemmo in occasione della mozione di sfiducia nei confronti di Razza: ritardo nei tamponi, spalmature che non convincevano. Ma quella nostra richiesta non fu accolta dall’aula. Le dimissioni? Un atto inevitabile. Siamo molto preoccupati, non si capisce bene quale sia la situazione epidemiologica in Sicilia».
Il Movimento 5 stelle rimarca come la gestione dei dati relativi al Covid sia coincisa con l’adozione di misure non adeguate alla realtà. «C’è una città come Palermo che doveva essere dichiarata zona rossa almeno due settimane fa e invece non è accaduto nulla – commenta il deputato regionale Giampiero Trizzino – Musumeci? Non so cosa potrà fare adesso, di certo c’è da riconquistare la fiducia dei siciliani e non è un’operazione semplice».
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