«Per la legge siamo in crisi, ma restiamo un’opportunità» Il piano di risanamento Amat in discussione al Consiglio

A Sala delle Lapidi si torna a parlare di aziende partecipate. Dopo la discussione degli scorsi giorni sull’annosa questione dei costi extra sostenuti da Rap per il trasporto dei rifiuti alla discarica Oikos, al centro del dibattito consiliare questa volta c’è il piano di risanamento di Amat, il cui socio unico è il Comune. Intanto i sindacati hanno sospeso lo sciopero dei lavoratori. La mobilità è uno dei temi su cui la giunta Orlando ha dovuto affrontare le tempeste più forti, tra la ztl in centro storico e le nuove linee del tram. Mentre l’azienda resta in forte difficoltà economica. Con i cittadini che, nonostante la buona volontà, continuano a dover affrontare gli atavici disagi legati al traffico e alla carenza di mezzi pubblici.

«Quello che la città vive in merito alle partecipate è ormai noto a tutti – osserva il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato – Gli squilibri economici dell’azienda e la qualità dei servizi sono noti a tutti, così come la ztl2 che non parte perché c’è il ricorso. Lo sappiamo tutti che il problema di Amat è il tram. Il peccato originale resta il vecchio contratto di servizio. L’azienda ha bisogno di una mano».

In aula il presidente di Amat Michele Cimino, che ne approfitta per presentare il nuovo consiglio di amministrazione: la vicepresidentessa Alessandra Sinatra, già all’interno di Amat, e l’avvocato Sergio Perna come consigliere. «Mi corre l’obbligo di ringraziarvi per l’opportunità di poter parlare della situazione economica e gestionale di Amat – esordisce Cimino – Ci rivediamo dopo il lungo dibattito di Sala delle Lapidi per l’approvazione del piano di risanamento. Quello era ed è un piano fortemente connesso al fabbisogno dell’azienda. Crediamo che per dare maggiore efficienza alla nostra struttura e dare maggiori autobus sulle nostre linee servano maggiori controlli. Non abbiamo chiesto risorse aggiuntive ma abbiamo ribadito la necessità di avere le risorse necessarie previste dalla legge e dal contratto di servizio. Così come quelle per i servizi aggiuntiti che Amat svolge a favore della cittadinanza».

Si torna poi a parlare del concorso pubblico per 100 autisti. «Ricordo che era un concorso a tempo indeterminato, ecco perché i tempi si sono rivelati abbastanza lunghi – ricorda Cimino – Proprio due giorni fa, in una riunione con la giunta e i sindacati, abbiamo concordato che l’azione di integrazione del fabbisogno avesse bisogno di un iter veloce. Nelle prossime ore il Comune dovrebbe approvare il piano di fabbisogno, per darci immediatamente la possibilità di supplire con urgenza all’emergenza occupazionale che stiamo sentendo, sia per gli autisti che per i controllori che per le officine».

Altro tema è la modifica del contratto di servizio. «Come scriveva Sciascia, a ciascuno il suo – commenta Cimino, con citazione letteraria – Abbiamo per esempio affrontato il tema del global service per il tram. Leggendo gli art.13 e 14 del contratto di servizio (quelli cioè relativi alla ztl, ndr), che voi avete deliberato e che il mio predecessore ha sottoscritto, mi chiedo se questi sono articoli certi. Su questi articoli serve un chiarimento, e probabilmente una modifica. L’azienda è in crisi, come accerta la legge, ma nella realtà siamo un’opportunità e possiamo dare grandi risultati per la mobilità della città di Palermo. Altra questione è il pagamento della Tosap: un’ordinanza della Cassazione uscita ieri ha stabilito per esempio che aziende come Amat sono esenti da questo tipo di tasse, mentre nel contratto di servizio si parla solo di Tari». 

L’analisi presentata dal presidente di Amat convince solo in parte il Consiglio. D’altra parte la chiusura del bilancio 2019 attende ancora l’approvazione dell’esercizio provvisorio della Regione, dove dovrebbe esserci qualche emendamento a favore di Amat. Mentre il consigliere di Più Europa Fabrizio Ferrandelli punta il dito sulla presenza di una sparuta rappresentanza della maggioranza e che senza le opposizione la seduta non si sarebbe neanche potuta aprire. Ecco perché a dare una risposta politica alle difficoltà di Amat è l’assessore alla Mobilità Giusto Catania.

«L’atto di risanamento lo deve scrivere l’azienda – ribadisce Catania – Le misure contenute nel piano hanno durata triennale. E’ chiaro che ci deve essere un controllo in itinere, ed è proprio quello che abbiamo stabilito con la delibera di giunta quando abbiamo adottato il piano di risanamento di Amat. Due misure sono più importantidelle altre: il riconoscimento nel 2019 dei 900mila chilometri percorsi dal tram, considerato che stiamo passando dalla gomma al ferro e che ha portato all’azienda quattro milioni di euro, e il concorso per gli autisti. La flotta di Amat è completamente rinnovata, con un’età media dei mezzi di due anni. Ecco perché la necessità di fare nuove assunzioni. Come amministrazione – continua l’assessore Catania – inoltre stiamo avviando una serie di azioni sulla mobilità. E’ stato affidato ad esempio il controllo dei varchi della ztl. Inoltre abbiamo previsto una rimodulazione e una riperimetrazione delle soste tariffate da affidare ad Amat. E poi si deve avviare la progressiva attuazione della ztl2: risalente al 2015, la misura finora è andata a rilento anche per la presenza dei cantieri e per l’opposizione del Consiglio. La valutazione verrà affrontata nella seconda metà del 2020».

Andrea Turco

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