Per il Governo regionale il ‘siluramento’ di Nicolò Marino sta diventando ‘acitigno’

ANCHE LA CGIL SICILIANA CONTRARIA ALLA SOSTITUZIONE DELL’ASSESSORE ALL’ENERGIA. “ATTENZIONE AL RITORNO DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”

Per il governatore Rosario Crocetta e per il suo fino senatore Giuseppe Lumia il ‘siluramento’ dell’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, si sta rivelando più difficile del previsto. Anzi, come si usa dire dalle nostre parti, potrebbe diventare ‘acitigno’.

Ieri sera i parlamentari di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle sono venuti allo scoperto, prendendo le difese dell’assessore Marino. “Da irresponsabili togliere dal Governo l’assessore Marino”, hanno scritto in un comunicato.

Poi è stata la volta del capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, che ha difeso l’operato dell’assessore e ha invitato il Governo Crocetta a non interrompere l’azione di legalità portata avanti dall’assessore Marino.

Stamattina arriva la presa di posizione della Cgil siciliana. Leggiamo in una nota dell’organizzazione sindacale: “Le manovre politiche che stanno conducendo al rimpasto del Governo regionale del Presidente Crocetta, voluto da alcune forze della incerta maggioranza che lo sostiene, non può e non deve costituire l’occasione per abbandonare il percorso avviato dall’assessore Marino nel settore dei rifiuti in Sicilia, in modo particolare sul fronte dell’impiantistica, dove la sua azione è stata caratterizzata da una forte lotta per la legalità e per una strenua opposizione a quel sistema di interessi privati che hanno determinato in modo rilevante la fallimentare gestione degli ATO in Sicilia”.

Così si esprimono il segretario generale della Funzione pubblica della Cgil Sicilia, Michele Palazzotto, e Claudio Di Marco, della segreteria regionale.

“All’azione portata avanti fino ad oggi dal Dipartimento Acque e Rifiuti – aggiungono i due dirigenti sindacali – va data assolutamente continuità, in modo particolare in questa fase di transizione molto delicata in cui ancora le S.R.R. non sono ancora operative e assolutamente non in condizione di garantire una efficiente gestione dell’intero sistema”.

Secondo Palazzotto e Di Marco, “il rischio che una interruzione di questa condotta possa essere mal interpretata e colta come opportunità dalla criminalità organizzata per reinserirsi nella gestione di parti importanti del ciclo dei rifiuti è davvero realistica e va in ogni modo scongiurata”.

Nota a margine

Insomma, Palazzotto e Di Marco, piuttosto ottimisti, danno per scontato che la “criminalità organizzata” sia fuori dal sistema di gestione dei rifiuti. Noi non ne siamo molto convinti. Anzi.

Detto questo, siamo perfettamente d’accordo sulla difesa dell’assessore Marino.

Redazione

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