Diverse migliaia di file audio e video con materiale pedopornografico sono state sequestrate nel corso delle indagini della polizia di Catania. E 24 persone sono indagate per il reato di detenzione di materiale pornografico minorile. Protetti da account fittizi, gli utenti avrebbero acquistato da spazi cloud materiale di sfruttamento sessuale in danno di minori, con contenuti raccapriccianti, anche con bambini in età infantile.
Sotto il coordinamento della procura distrettuale etnea, gli agenti hanno portato avanti un’operazione contro la pornografia minorile online. A condurla è stato il Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale. Nei confronti dei 24 indagati l’autorità giudiziaria ha disposto perquisizioni personali e informatiche che hanno interessato le province di Catania (18), Siracusa (tre) e Ragusa (tre).
Le indagini, coordinate dal Centro nazione per il contrasto alla pedopornografia online del servizio di polizia postale, hanno preso avvio da una precedente attività della polizia postale di Milano. Dall’analisi di dispositivi sequestrati nel corso di altre investigazioni, sono emersi contatti per lo scambio di materiale pedopornografico tra parecchi soggetti. Gli approfondimenti e i riscontri su questi utenti, disposti dalla procura etnea e compiuti dal Centro operativo di Catania, hanno consentito di individuare le persone che oggi sono indagate.
Il materiale sequestrato agli indagati nel corso delle perquisizioni è al vaglio dei magistrati inquirenti e della polizia postale per ulteriori approfondimenti investigativi utili per confermare le responsabilità e finalizzati all’identificazione delle piccole vittime.
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