Pedopornografia, 31enne adesca minori su Fb Mamma invia foto dei figli in cambio di regali

Lui avrebbe attirato minori con falsi profili Facebook, convincendoli a inviargli foto erotiche. Lei, in cambio di qualche regalo, avrebbe fotografato le parti intime dei suoi figli. Un uomo di Augusta e una donna di Messina sono stati arrestati dalla polizia postale di Catania. Il primo è accusato di adescamento di minori su internet, detenzione di materiale pedopornografico ed estorsione; la seconda, di produzione di materiale pedopornografico. «Occorre tenere alta l’attenzione sulla navigazione dei nostri figli e, soprattutto, sul rischio derivante da un possibile adescamento on-line, il cosiddetto grooming – commenta il dirigente della Compartimento Polizia Postale di Catania Marcello La Bella -. I pedofili in questi casi compiono un lungo e certosino lavoro di manipolazione per avvicinare i minori, anche fingendosi minori dell’altro sesso, per indurli a fare cose che non sono adatte alla loro età, per obbligarli a fotografare e filmare il privato che può diventare pubblico, su internet».

Le indagini partono dopo una segnalazione giunta alla Procura di Catania da parte del commissariato di polizia di Augusta a proposito di un 31enne, residente nel Comune del Siracusano, che adescava minori sul più popolare social network. La postale di Catania, a cui sono state delegate le attività, è riuscita a individuare l’uomo e le sue vittime. Dalle intercettazioni è emerso il modo di operare dell’arrestato: attraverso profili falsi stringeva amicizia e chiedeva foto erotiche, in un caso ha ricattato un minore chiedendo sia scatti che incontri a scopo sessuale altrimenti avrebbe diffuso le immagini. 

Fatao luce anche sul rapporto di amicizia tra il 31enne e una 33enne di Messina, madre di figli minori. La donna, in cambio di regali ai bambini, avrebbe scattato foto alle parti intime dei figli inviandole all’uomo. I minori hanno confermato quanto subito davanti al pubblico ministero. La polizia ha anche eseguito delle perquisizioni a casa dei due arrestati, sequestrando dispositivi elettronici e telefoni. 

«I genitori – sottolinea La Bella – spesso non sanno e fanno fatica a capire che tutto quello che i loro figli vivono è frutto di un reato, di un comportamento sbagliato messo in atto da un adulto, di un’azione illegale che si deve perseguire. Nei casi in cui un bambino, un adolescente rimane vittima di grooming occorre denunciare. La denuncia è un atto importante che apre la strada alla messa in sicurezza dei bambini e dei ragazzi e la chiude definitivamente alle intenzioni malate dei pedofili on-line». Il dirigente della polizia postale di Catania raccomanda quindi ai genitori di leggere i consigli offerti sui siti www.poliziadistato.it e www.commissariatodips.it.

Redazione

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