PD siciliano, un Partito da rifare

DA UNA PARTE C’E’ CROCETTA CHE CONTINUA A DIVIDERE E A LACERARE. DAL’ALTRA PARTE FAUSTO RACITI CHE FA IL SEGRETARIO REGIONALE DEI ‘CUPERLIANI’. MA COSI’ SI SFASCIA TUTTO…

di Carmelo Raffa

Ieri all’Assemblea regionale siciliana si è consumata l’ennesima prova che non esiste una vera maggioranza a sostegno del Governo presieduto da Rosario Crocetta. Una prova ancora una volta provata che il Partito Democratico siciliano risultata profondamente diviso e lacerato. Di ciò ancora una volta dobbiamo riconoscere il merito principale a Rosario Crocetta che, non seguendo i giusti e salutari consigli, ha giocato pesantemente al controllo del PD e, non riuscendoci, ha cercato di raccattare alcuni ‘pezzi’ e portarli nella sua Giunta.

Senza dubbio ieri c’erano alcune motivazioni per non votare il provvedimento, ma ciò è stato usato e strumentalizzato per fare capire a colui che ha investito nello spezzatino del PD che in questo modo non si va da nessuna parte. E se non rimedia al più presto può declinare la carica di Governatore e tornarsene tranquillamente nella sua Gela inquinata.

Il signor Crocetta, che aveva sostenuto nelle primarie il giovane Fausto Raciti, in contrapposizione a Giuseppe Lupo, si è reso conto subito dopo che non poteva dire al neo Segretario “ragazzino lasciami fare” e quindi ha messo da parte il Partito ed ha trattato per la composizione del nuovo Governo con correnti, movimenti e conventicole.

Ciò si è dimostrato un boomerang, poiché quasi la metà del PD e dell’UDC non hanno gradito ciò e man mano che si presentano le occasioni nelle votazioni all’Ars, gli rispondono “pan per focaccia”.

Ed ora che fare? Innanzitutto occorre mettere ordine nel Partito di maggioranza relativa e fare ragionare le persone che lo compongono che, anziché giocare al tutti contro tutti, se ci credono veramente in questo Partito, debbono iniziare a lavorare per rasserenare gli animi e riportare rapidamente un clima unitario nel PD siciliano.

Poi c’è il problema dei gruppi autonomi (il Megafono, i Democratici Riformisti. Art. 4 e Patto Federativo) che sostengono Crocetta e che, alle elezioni europee, hanno dato indicazioni per votare PD.

Non pensano questi gruppi che, per dare un segnale di Buona Politica e quindi di contrasto all’antipolitica, sarebbe salutare confluire ufficialmente nel Partito Democratico? Quanto risparmierebbe l’Assemblea regionale se si facesse quest’operazione?

E il nuovo Segretario Fausto Raciti la vuole smettere si sentirsi espressione della propria corrente “cuperliana” e conseguentemente dichiararsi al di sopra delle parti per facilitare un minimo di unità in questo laceratissimo Partito?

Crediamo che questo consiglio sia utile al Partito ed allo stesso interessato, perché altrimenti, se non interverrà la Segreteria nazionale, continuerà a guidare la sua corrente e non il PD siciliano.

 

Redazione

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